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Ucraina, la denuncia da Mariupol: «I russi hanno preso in ostaggio i pazienti di un ospedale»

L'esercito di Mosca avrebbe occupato il nosocomio, impedendo agli ostaggi di uscire

L’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol (Ucraina) sarebbe stato occupato ieri, 14 marzo, dalle truppe di Mosca, che avrebbero preso in ostaggio il personale e i pazienti. A dare la notizia è l’Organizzazione per i diritti umani Ucraina, la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina, dopo aver ricevuto le segnalazioni di alcuni malati presenti nel nosocomio. I pazienti hanno raccontato di essere stati bloccati nella struttura dai soldati russi, che starebbero sparando a chiunque provi a uscire e avrebbero già ferito alcune persone. La notizia è stata rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc.

Prosegue dunque l’assalto a Mariupol, città nel sud-est dell’Ucraina, nel mirino del Cremlino dallo scoppio del conflitto e al centro delle cronache dalla scorsa settimana, quando le bombe hanno colpito il suo ospedale pediatrico. Le immagini dei civili feriti che uscivano dalle macerie sono circolate in tutto il mondo. Protagonista di una di queste foto era una donna incinta, ripresa mentre veniva trasportata fuori dal nosocomio su una barella: è morta ieri, insieme al suo bimbo. Nell’intera Mariupol sarebbero rimaste intrappolate circa 350 mila persone dopo l’assedio delle truppe russe, secondo quanto riporta la Cnn.

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