I retroscena del discorso di Putin alla nazione: il pubblico pagato con pochi rubli e il caso del piumino

L’esercito schierato per far entrare la gente e non farla uscire prima della fine, gli obblighi a partecipare per i dipendenti pubblici e le voci sui compensi per la presenza

Il Discorso alla Nazione di Vladimir Putin allo stadio Luzniki a Mosca ieri è stato l’occasione per lo Zar per ribadire che fa sul serio. Secondo i dati dati ufficiali hanno partecipato in 200 mila, anche se la struttura ne può accogliere solo 80 mila. E oggi nei retroscena dei giornali si racconta quello che non si è visto durante la manifestazione. Ovvero l’esercito schierato per far entrare la gente e non farla uscire prima della fine, gli obblighi a partecipare per i dipendenti pubblici e le voci sui compensi percepiti per la presenza. Mentre in Ucraina si maligna riguardo il look dello Zar. Che sarebbe stato “beccato” a indossare un costoso piumino.


Il compenso per la partecipazione

In primo luogo La Stampa racconta che, stando alle testimonianze, i trasporti ieri a Mosca hanno funzionato benissimo: scaricavano gente dai pullman e dai treni con efficienza militare. Mentre dal mattino le scuole avevano programmato lezioni sulla Crimea e sull’importanza delle “operazioni militari”. I dipendenti statali avevano l’obbligo di partecipare. Per loro è stato preservato un giorno di riposo aggiuntivo o una ricompensa in denaro. Durante la kermesse, mentre i russi da casa seguivano tutto alla tv, un guasto tecnico – così lo hanno chiamato dopo le autorità del Cremlino – ha fatto saltare il collegamento mandando al posto del discorso del presidente il cantante Oleg Gazmanov che cantava a squarciagola “Avanti Russia”. I militari hanno distribuito coccarde con la Z, il nuovo simbolo dell’esercito russo. E una volta finito il concerto le persone che stavano defluendo si sono trovati davanti poliziotti e militari che li hanno costretti a rimanere dentro. Per almeno 30 minuti. E questo perché qualcuno aveva cominciato a prendere i cancelli prima della conclusione. La Repubblica invece racconta che molti sono arrivati allo stadio per il ricatto di un superiore. O con la prospettiva di un compenso di 500 rubli.


Le gradinate

Il quotidiano maligna anche sul piumino che indossava lo Zar durante la sua esibizione: «un maglione a collo alto color crema e un piumino di colore blu di Loro Piana da un milione e mezzo di rubli (circa 12 mila euro)». Del look di Putin da ieri parlano su Telegram molte fonti ucraine. Che ne hanno, a loro dire, individuato persino il modello. Naturalmente non c’è nessuna certezza che si tratti dello stesso piumino. Il Corriere della Sera invece parla di interi bus di volontari reclutati per riempire lo stadio, e di un compenso ben più misero: 1500 rubli. Ovvero l’equivalente di 13 euro. Infine, le gradinate. Che erano piene di striscioni che celebravano «un mondo senza nazismo», mentre in molti indossavano i nastrini della commemorazione della vittoria contro Hitler nella Seconda Guerra Mondiale.

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