La Corte ha rispedito alla polizia il fascicolo sul caso della giornalista russa Marina Ovsyannikova – nota per aver interrotto il 14 marzo scorso la diretta della tv di Stato russa Channel One con un cartello contro la guerra in Ucraina – poiché avrebbe trovato delle carenze. L’avvocato di Ovsyannikova, Anton Gashinsky ha detto che sta ancora indagando sulle ragioni di questa decisione. La giornalista il 15 marzo è stata multata di 30 mila rubli per aver incitato alla protesta nel messaggio che aveva registrato prima di protestare durante il telegiornale della sera: il tribunale lo ha ritenuto un illecito amministrativo. Ma la donna rischia ancora un procedimento penale: nello specifico 15 anni di carcere per la nuova legge contro l’informazione voluta da Vladimir Putin.
Foto in copertina: ANSA/EPA/DSK
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