Attacco al deposito di petrolio in Russia, Kiev nega ogni responsabilità. Biden: «Putin unico aggressore» – Il video

Mosca accusa Kiev di aver distrutto un deposito petrolifero su territorio russo con due elicotteri che hanno sconfinato dall’Ucraina, nel giorno in cui riprendono i colloqui

Kiev nega le responsabilità sull’attacco a Belgorod. Un alto funzionario della sicurezza ucraino ha respinto le accuse di Mosca secondo cui Kiev sarebbe responsabile dell’attacco ad un deposito petrolifero nella città russa. Secondo il Guardian, che cita Reuters, il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, avrebbe detto alla televisione nazionale: «Per qualche motivo dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà». Nella tarda serata italiana è arrivato il commento della Casa Bianca, che ha detto di non essere in grado di commentare le accuse del Cremlino contro Kiev. Washington ha mantenuto l’attenzione su Mosca, accusando Vladimir Putin per aver «iniziato questa guerra» e elogiando in risposta la resistenza degli ucraini contro la «brutalità russa gratuita». La portavoce Jen Psaki ha detto: «Qui c’è un solo aggressore, e questo è il presidente Putin e l’esercito russo ai suoi ordini».


La Russia: «L’attacco avrà un peso nei colloqui»

L’attacco avrà un peso sui colloqui tra Russia e Ucraina, che sono ripresi proprio oggi 1 aprile in videoconferenza. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che l’attacco: «non può essere visto come qualcosa che creerà le giuste condizioni per la continuazione dei negoziati». Da parte del ministero dell’Energia russo è intanto arrivata la garanzia che l’incendio nel deposito non influirà sulla fornitura di carburante e sui pressi della benzina nella regione.


All’alba di oggi due elicotteri militari ucraini hanno colpito un deposito di stoccaggio di carburante nella città russa di Belgorod dopo aver attraversato il confine a bassa quota. Lo ha detto il governatore della regione Vyacheslav Gladkov secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. L’incendio che è scoppiato dopo l’air-strike ha ferito due lavoratori, mentre alcune aree della città al confine con l’Ucraina sono state evacuate. Due giorni fa la struttura era stata colpita da un altro attacco che aveva preso di mira un deposito di armi. L’Ucraina non ha rivendicato gli attacchi.

La Tass scrive che sono almeno otto i serbatori di petrolio incendiati nell’attacco. L’agenzia russa cita fonti locali. Intanto il ministero russo per le emergenze – fa sapere sempre la Tass – ha inviato sul posto almeno 170 vigili del fuoco coadiuvati da 50 mezzi per spegnere il rogo, che viene descritto di notevoli dimensioni. Gli abitanti delle case vicine al deposito in fiamme sono stati sgomberati dalle loro abitazioni. In questi filmati si vede il deposito in fiamme:

In questo video invece si vede in lontananza un elicottero in cielo:

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