È morto Vladimir Zhirinovsky, l’alleato di Putin che aveva predetto la data dell’invasione in Ucraina

Veterano della Duma, sul leader ultranazionalista russo era nato un giallo a fine marzo, quando alcuni media indipendenti lo avevano già dato per morto di Covid

Il leader ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovsky è morto, stando all’annuncio del portavoce della Duma. Dallo scorso 25 marzo si erano inseguite diverse congetture sulle condizioni di salute del fondatore del partito liberaldemocratico russo, che a dispetto del nome è una forza politica nel parlamento russo di estrema destra. Alcuni media indipendenti russi avevano dato Zhirinovsky per morto già a fine marzo, legando il decesso all’aggravarsi del Covid. La notizia però era stata smentita dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che aveva definito: «Indecente» il fatto che qualcuno avesse messo in giro notizie false su uno degli alleati di Vladimir Putin. Durissimo anti-occidentale, 75 anni, Zhirinovsky era da 30 anni nel parlamento russo dopo l’ascesa politica negli anni ’90. A fine febbraio, poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina, era diventato popolare un video di Zhirinovsky che in un discorso alla Duma nel dicembre 2021 aveva predetto con particolare precisione il giorno e l’ora dell’invasione in Ucraina: «Avverrà alle 4 del mattino del 22 febbraio», aveva detto mentre inveiva contro la Nato. L’invasione sarebbe avvenuta due giorni dopo la data prevista.


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