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Stanno arrivando le multe per i No vax over 50: partite 600 mila lettere, ecco cosa si rischia (e come fare ricorso)

08 Aprile 2022 - 10:45 Fabio Giuffrida
Ne arriveranno circa 2 milioni ma molti dovranno fare ricorso (entro 10 giorni) perché guariti dal Covid negli ultimi mesi o perché esenti per motivi sanitari

Il flusso è partito. L’Agenzia delle Entrate ha già fatto partire le prime 600 mila lettere di «comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio» che arriveranno a circa 2 milioni di persone, tutti over 50 che avrebbero dovuto vaccinarsi contro il Covid (era previsto l’obbligo dall’8 gennaio al 15 giugno), così come previsto dal governo italiano, e che invece non l’hanno fatto. Ora rischiano una multa da 100 euro che, però, in realtà molti non saranno nemmeno tenuti a pagare: c’è chi nel frattempo si è ammalato di Covid ed è guarito e chi è stato esentato per motivi sanitari (ma il ministero della Salute non lo sa per un banale cortocircuito di informazioni con le Asl del territorio). Insomma, un caos. Molti hanno già ricevuto la contestazione, altri dovranno attenderla entro i primi giorni della prossima settimana ma è chiaro che ne arriveranno molte altre nei giorni a seguire. Per opporsi si hanno a disposizione 10 giorni: bisognerà dimostrare alla Asl competente di essere guariti dal virus o di essere esenti dal vaccino. Altrimenti scatterà la multa da 100 euro.

Il caos sulle lettere di contestazione

Il problema, però, sorge per tutti coloro che faranno opposizione entro 10 giorni all’Asl. Sarà quest’ultima a doverlo comunicare tempestivamente all’Agenzia delle entrate. Se non arriverà l’ordine di sospensione dalle aziende sanitarie (già oberate di lavoro), la Riscossione farà partire automaticamente il procedimento emettendo, di fatto, un nuovo avviso di debito. A quel punto il cittadino sarà costretto a pagare oppure ad opporsi al giudice di pace, pagando di tasca propria le spese legali. Su 2 milioni di lettere (che saranno inviate nelle prossime settimane) – la contestazione l’ha ricevuta anche Mario Adinolfi che poi l’ha pubblicata sui social – ben 800 mila saranno “nulle”: ci sono gli esenti che non risultano all’Asl e le banche dati delle aziende sanitarie non aggiornate in tempo reale che, dunque, non hanno consentito al ministero della Salute di avere dati corretti. Senza considerare, poi, i guariti da meno di 150 giorni che saranno conteggiati tra i No vax e che vedranno recapitarsi la lettera. E dovranno fare opposizione.

La quarta dose

Ma cosa succederà adesso con la quarta dose? Il 12 aprile l’Aifa deciderà, l’Ue invece continua a procedere in ordine sparso. L’Italia dovrebbe dare, a breve, il via libera alla quarta dose per gli over 80 (oltre che per gli estremamente vulnerabili tra i 60 e i 79 anni). Intanto arriva un messaggio forte e chiaro dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a Radio Anch’io, a proposito dell’obbligo vaccinale per gli insegnanti: «Coloro che dovrebbero insegnare il rispetto delle regole ai nostri ragazzi per primi dovrebbero dare l’esempio. Siamo a due mesi dalla conclusione dell’anno scolastico. Per i nostri bambini e i nostri ragazzi, per i quali l’insegnante è una figura di riferimento, cambiarlo per reinserire chi era stato sospeso non credo, anche dal punto di vista pedagogico, sia una buona cosa». «C’è questo personale che viene reintegrato fortunatamente sono piccoli numeri, c’è sempre stato il problema di carenza di organico: ora abbiamo un po’ di personale in più usiamolo per altre attività», ha concluso.

Foto in copertina: FACEBOOK/MARIO ADINOLFI

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