Il Regno Unito vuole trasferire i migranti irregolari in Ruanda. L’Onu: «Fermamente contrari»

Previsto anche il pattugliamento del canale della Manica da parte della Marina militare britannica

L’Onu ha detto di essere «fermamente contraria» all’invio da parte del Regno Unito di immigrati irregolari in Ruanda. Una reazione che si è resa necessaria dopo le parole del premier Boris Johnson secondo cui tutti i migranti che sbarcheranno in maniera irregolare sul territorio britannico verranno trasferiti nei centri di accoglienza in Ruanda, in Africa, senza tener conto della nazionalità dei migranti stessi. «La nostra compassione può essere infinita, ma la nostra capacità di aiutare le persone non lo è», ha detto prima di annunciare la misura, drastica, che prevede il trasferimento in Ruanda dei richiedenti asilo arrivati dal primo gennaio di quest’anno, eccetto gli ucraini. Dietro ci sarebbe un accordo da 120 milioni di sterline. L’iter burocratico, per accettare o meno l’ingresso nel Regno Unito, verrà fatto direttamente in Ruanda.


E non è finita qui: previsto anche il pattugliamento del canale della Manica da parte della Marina militare. L’obiettivo resta quello di limitare l’immigrazione e di fermare gli sbarchi. Le autorità britanniche assicurano, poi, che i migranti che arrivano «illegalmente» sul territorio verranno processati e condannati mentre per gli scafisti è previsto «carcere a vita». Il trasferimento in Ruanda dei migranti «nel tempo fungerà da grande deterrente» per chi vorrà tentare il passaggio della Manica. L’opposizione laburista ha subito protestato parlando di un piano «impraticabile e immorale» mentre per le Ong queste iniziative sono del tutto «crudeli».


Foto in copertina di repertorio: EPA/UKRAINIAN PRESIDENTIAL PRESS SERVICE

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