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51 minuti dalla chiamata all’arrivo dell’ambulanza, così è morta la turista tedesca soccorsa a Focene

21 Aprile 2022 - 15:32 Redazione
janna gommelt
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Janna Gommelt è morta il 20 gennaio a Focene, vicino Ostia. Ha avuto un infarto e il suo ragazzo Michael Douglas ha accusato i soccorsi di non essere arrivati in tempo. Dopo la smentita delle Regione, Repubblica mostra un documento che dà ragione al ragazzo

Il quotidiano la Repubblica in un articolo firmato da Arianna Di Cori ha diffuso il referto del Pronto Soccorso di Roma in cui è stata ricoverata Janna Gommelt, la ragazza di 25 anni di origini tedesche morta per un infarto lo scorso 20 gennaio a Focene. Da questo documento emerge una versione diversa da quella che è stata diffusa da Ares, l’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria. Nel referto si legge che l’ambulanza ha preso in carico la ragazza tedesca alle 16.30. La prima chiamata fatta dal suo fidanzato Michael Douglas, 34 anni, per chiedere aiuto è stata alle 15.39. Un ritardo di 51 minuti che sarebbe stato cruciale nel segnare il destino della ragazza. Quando l’ambulanza è arrivata, Janna era già in fase di «asistolia», il suo elettrocardiogramma era piatto nel momento in cui sono intervenuti i soccorritori. Gli operatori le hanno somministrato tre fiale di adrenalina e due di cordarone. Quando è arrivata all’ospedale Grassi di Osta, alle 17.07, i medici hanno potuto solo constatare il suo decesso. Il referto dell’autopsia è arrivato alla famiglia 80 giorni dopo la sua morte.

Janna e Michael erano in vacanza e si erano fermati a Focene, vicino a Ostia, con il loro furgone camperizzato. Il 4 aprile, a circa due mesi dalla morte della ragazza, Michael ha rilasciato una serie di dichiarazioni in cui accusava gli operatori del 118 di non essere stati in grado di muoversi in questa emergenza: «Mi hanno subito messo in attesa per trovare un un operatore in grado di parlare inglese. Poi, sempre faticando nelle comunicazioni, mi è stato detto di tenere acceso il Gps così che l’ambulanza ci potesse trovare». Sempre Michael ha spiegato che gli sono state rivolte molte domande attraverso Google Translate. A questa versione ha risposto Ares che ha diffuso un audio di due minuti in cui si sente un operatore che parla con il ragazzo in lingua inglese. Secondo la Repubblica quei due minuti di audio sarebbero solo un estratto di due telefonate da circa 10 minuti fatte da Michael. In ogni caso quei 51 minuti del referto sono ben lontani dai 18 minuti di tempo che aveva dichiarato Ares.

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