Epatite nei bambini, il report del Regno Unito: «Possibile causa adenovirus F41. Presente nel 77% dei casi»

Nel Paese che solo nell’ultimo mese ha registrato più di 100 casi di epatiti gravi, gli scienziati dell’Agenzia per la sicurezza continuano gli studi: «Il cambiamento nella composizione genetica del virus spiegherebbe la veloce diffusione»

La comunità scientifica internazionale continua a indagare sulle cause legate ai numeri sempre più alti di epatiti acute nei bambini. A fornire un nuovo elemento è un report aggiornato del Regno Unito, Paese dove attualmente si contano più di 100 casi. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria britannica ha fatto sapere che l’adenovirus «è l’agente patogeno più comune rilevato nel 75% dei casi confermati di epatiti acute» nei bambini del Regno Unito. In particolare si tratterebbe del ceppo di adenovirus chiamato F41, che a questo punto secondo l’Agenzia sembrerebbe «la causa più probabile» dell’infiammazione grave. Gli esperti fanno anche sapere che lo studio andrà avanti per scoprire «se c’è stato un cambiamento nella composizione genetica del virus». Se la risposta dovesse risultare affermativa, «questo spiegherebbe la maggiore facilità con cui l’infiammazione del fegato è riuscita ad innescarsi».


Il report

Nel report dell’Agenzia, aggiornato al 25 di aprile, viene sottolineato come la maggior parte dei bambini che contraggono l’adenovirus «non presentano sintomi particolarmente gravi». L’indagine spiega come sia stato trovato un collegamento con l’infezione da adenovirus nel 77% dei casi testati. L’aggiornamento ha identificato altri 3 casi confermati dall’ultimo monitoraggio del 21 aprile, portando il numero totale a 111. «Di questi casi, 10 bambini hanno ricevuto un trapianto di fegato. Nessun caso nel Regno Unito è morto». La direttrice delle infezioni cliniche ed emergenti Meera Chand ha spiegato: «Le informazioni raccolte attraverso le nostre indagini suggeriscono sempre di più che questo aumento dell’insorgenza improvvisa dell’epatite nei bambini è legato all’infezione da adenovirus. Tuttavia stiamo indagando a fondo su altre potenziali cause». Una delle ulteriori possibili spiegazioni avanzate dagli esperti britannici è che «le misure di precauzione imposte nella pandemia potrebbero aver portato i bambini piccoli a essere esposti per la prima volta all’adenovirus in un momento successivo della loro vita rispetto a quando normalmente accade». E che per questo motivo «la risposta immunitaria potrebbe essere diventata più vigorosa nei confronti proprio dell’adenovirus stesso».


L’elenco dettagliato dei sintomi

Anche nella versione aggiornata del report, l’Agenzia sanitaria inglese ha voluto elencare tutti i principali sintomi che devono essere campanello d’allarme per genitori e famiglie. Tra quelli che seguono un’attenzione particolare va data soprattutto all’ittero, e quindi alla colorazione giallastra della pelle. Tra i segnali che possono aiutare a distinguere di più di tutti la presenza di un’epatite piuttosto che di un’influenza gastrointestinale.

I sintomi dell’epatite includono:

  • ingiallimento della parte bianca degli occhi o della pelle (ittero)
  • urina scura
  • feci pallide di colore grigio
  • pelle pruriginosa
  • dolori muscolari e articolari
  • alta temperatura
  • sentirsi e stare male
  • sentirsi insolitamente stanco tutto il tempo
  • perdita di appetito
  • dolore alla pancia

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