Cina, il social Weibo pubblicherà l’indirizzo Ip degli utenti per scoraggiare «il cattivo comportamento online»

La geolocalizzazione non potrà essere disattivata. Monta la preoccupazione per la violazione della privacy

A ognuno i suoi metodi. Weibo, il popolarissimo equivalente cinese di Twitter, ieri 28 aprile ha annunciato che inizierà a pubblicare gli indirizzi Ip degli utenti sui loro profili e nei loro commenti. L’obiettivo? Contrastare la «cattiva condotta» online. Come riporta Al Jazeera, l’annuncio è stato pubblicato sul profilo ufficiale della piattaforma e ha ricevuto più di 200 milioni di visualizzazioni, generando un’accesa discussione. Se molti sono contrari, preoccupati per la perdita del loro anonimato e per l’evidente violazione della privacy, altri sembrano essere favorevoli, perché vedono nella misura uno strumento efficace per combattere la disinformazione.  


La nuova funzione

La nuova funzione di Weibo, che ha più di 570 milioni di utenti attivi, è entrata in vigore contemporaneamente alla sua comunicazione e non potrà essere disattivata. Per gli utenti in Cina, la piattaforma mostrerà la provincia o il comune da cui stanno postando, mentre per coloro che la utilizzano dall’estero si leggerà solamente il Paese di provenienza. Gli effetti della nuova regola erano già visibili sotto il post che l’annunciava: ogni commento era accompagnato da un’etichetta contenente l’indirizzo Ip. «Vogliamo ridurre i comportamenti scorretti, come la disinformazione, la raccolta non consensuale del traffico dati o impersonare parti coinvolte in temi caldi, e garantire l’autenticità e la trasparenza dei contenuti diffusi», si legge nella nota del social network. E ancora: «Weibo si è sempre impegnata a mantenere un’atmosfera di discussione sana e ordinata e a proteggere i diritti e gli interessi degli utenti per ottenere rapidamente informazioni reali ed efficaci».  


La stretta cinese sui social media

Recentemente Weibo aveva ricevuto diverse multe dalle autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese, che nell’ultimo anno hanno intensificato gli sforzi per «ripulire» internet, multando o sospendendo temporaneamente i social media che non riescono a censurare i contenuti considerati inadeguati. La piattaforma, che già lo scorso mese aveva anticipato la messa in prova della nuova funzione sugli utenti che diffondevano disinformazione sulla guerra in Ucraina, ha spesso pubblicato avvisi sui suoi sforzi per combattere i comportamenti scorretti online, arrivando a pubblicare i nomi degli account puniti.   

Foto in copertina: immagine di repertorio

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