Prete arrestato per abusi sessuali a Enna, la testimonianza: «La diocesi offrì soldi alla vittima per il silenzio»

La deposizione è stata rilasciata dal capo della Squadra mobile di Enna

La Diocesi di Piazza Armerina (Enna) avrebbe provato a comprare il silenzio del giovane abusato da don Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata su minori, offrendogli soldi per tacere su quanto subìto. È quanto detto durante un’udienza sul caso dal dirigente della polizia di Stato Giuseppe Ciavola che, da capo della Squadra mobile di Enna, ha svolto le indagini sulla vicenda. L’offerta è stata di 25mila euro da versare in contanti. Ma secondo quanto aggiunto dal teste il giovane avrebbe immediatamente rifiutato l’offerta avanzata dal vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana. La vittima avrebbe subito le attenzioni del sacerdote per quattro anni tra il 2009 e il 2013, quando era ancora minorenne: si attende la sua testimonianza nel corso della prossima udienza.


La deposizione di oltre quattro ore è stata rilasciata dal poliziotto davanti al collegio penale del tribunale di Enna, dove si celebra il processo di primo grado a carico di Rugolo: un anno fa, il 27 aprile 2021, il sacerdote è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Sui suoi dispositivi informatici il teste ha confermato la presenza di chat a sfondo sessuale con ex allievi della scuola dove insegnava a Enna, o con giovani che frequentavano le attività da lui organizzate, la maggior parte dei quali in situazioni di disagio psicologico. Sui dispositivi informatici sequestrati dal sacerdote, erano inoltre presenti accessi a siti pornografici dove era possibile interagire attraverso la telecamera.


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