Autorizzata la commemorazione di Mussolini a Dongo sul lago di Como. I manifestanti potranno urlare «Presente!»

L’Anpi ha organizzato un presidio parallelo per manifestare contro «i fascismi e i razzismi di ieri e di oggi». Anche il comune di Dongo ha preso le distanze

Due presidi separati. Uno organizzato da Anpi e uno organizzato dall’associazione culturale intitolata a Mario Nicollini, presidente dell’Unione Combattenti della Repubblica Sociale italiana morto a 101 anni nell’agosto del 2014. Anche per quest’anno, domenica 8 maggio si ripeterà questo copione a Dongo, sul lago di Como. Qui il 28 aprile del 1945 Benito Mussolini, la sua compagna Claretta Petacci e 15 gerarchi fascisti furono fucilati sulle rive del lago di Como dopo essere stati catturati dai partigiani della 52° Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”. L’associazione Mario Nicollini ha ottenuto tutte le autorizzazioni per depositare un mazzo di fiori sulle rive di Dongo e poi spostarsi per celebrare una messa in suffragio di Mussolini e Petacci nella chiesa di Mezzegra. Il programma della giornata si chiuderà con un’ultima celebrazione davanti al cancello di villa Belmonte, il luogo dove avvenne la fucilazione. Qui verrà urlato per tre volte quel «Presente!», diventato ormai tipico di tutte le commemorazioni funebri di persone legate al fascismo.


La protesta dell’Anpi

L’Anpi ha organizzato un presidio parallelo. Domenica 8 maggio, sempre a Dongo, sarà organizzata la manifestazione No ai fascismi e ai razzismi di ieri e di oggi, motivandolo con questa spiegazione: «Dongo sia simbolo di una permanente civile resistenza, sia luogo di conoscenza di quelle ultime tragiche giornate che hanno visto la fine della dittatura, la rinascita della democrazia e la nascita della Repubblica». Una dinamica che si è replicata anche negli scorsi anni, quando un cordone creato dalle forze dell’ordine ha tenuto separati i due gruppi di manifestanti. Negli scorsi anni non si sono registrati incidenti. La scelta dell’Anpi è stata appoggiata anche da diversi politici, come Mario Perantoni (M5s), presidente della Commissione Giustizia della Camera: «La propaganda nazifascista è un crimine: per ribadirlo andiamo avanti con la proposta di legge d’iniziativa popolare contro l’uso di simboli del nazifascismo e per il rispetto dei principi costituzionali che sembrano ignorati da alcuni dirigenti di Fratelli d’Italia».


Il comune di Dongo: «Manca lungimiranza per ricordare quei giorni»

Il sindaco di Dongo, Giovanni Muolo, ha chiarito di aver vietato all’associazione Mario Nicollini di depositare una lapide sul lungolago per ricordare le persone morte insieme a Mussolini durante la fucilazione: «Abbiamo più volte chiarito la nostra posizione sui fatti che hanno coinvolto Dongo nel 1945 convinti che la storia e suoi verdetti debbano prendere il sopravvento sulle interpretazioni di parte. Il non accoglimento della richiesta è legato alla mancanza della giusta serenità e della necessaria lungimiranza nell’affrontare il ricordo dei quei giorni».

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