Warhol, il ritratto di Marilyn venduto all’asta per 195 milioni di dollari: è l’opera più cara del XX secolo (e la seconda più cara al mondo)

Solo il Salvator Mundi di Leonardo ha raggiunto un prezzo maggiore

195 milioni di dollari. È questo il prezzo pagato dal commerciante d’arte americano Larry Gagosian per il dipinto Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol, che l’ha resa l’opera d’arte del XX secolo più cara in assoluto, e la secondo più cara al mondo dopo il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci (450 milioni di dollari). L’asta è durata appena quattro minuti. 100 milioni era la base, di 10 milioni in 10 milioni i rilanci, fino al martello finale che ne ha certificato il record, 170 milioni più tasse.


La storia dell’opera: un fraintendimento alla base di tutto

L’opera apparteneva alla Fondazione Thomas e Doris Amman, che ne utilizzerà i proventi per i propri progetti sull’infanzia. All’annuncio della messa in vendita, la casa d’aste Christie’s aveva definito l’opera «una delle più rare e trascendentali immagini esistenti», mentre Alex Rotter, il direttore della sezione XX e XXI secolo della casa d’aste aveva detto: «La Marilyn di Andy Warhol è l’apice della cultura pop americana e la promessa del sogno americano, che incarna ottimismo, fragilità celebrità e iconografia in un solo elemento».


Il quadro è parte di una serie di quattro tele denominata The Shot Marilyns. Warhol dipinse cinque ritratti dell’iconica attrice, nella stessa posa ma su sfondi di colore diverso. Quattro di questi – tutti meno quello su sfondo azzurro – si trovavano nello studio di New York dell’artista quando Dorothy Podber, una fotografa amica di Warhol, sparò ai dipinti bucando la fronte di Marylin. Le opere vennero riparate da Warhol, ma il fatto le rese estremamente popolari. Il gesto derivò da un fraintendimento sul verbo “to shoot“, che inglese vuol dire sia “sparare” che “scattare”. Warhol diede il via libera a Podber credendo che lei volesse scattare una foto.

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