Ha deciso di fare un passo indietro il senatore del M5s Gianluca Ferrara, indicato dalle ultime indiscrezioni di stampa come candidato alla presidenza della Commissione Esteri del Senato al posto di Vito Petrocelli. Sotto accusa nelle ultime ore per le sue posizioni critiche contro Nato e Stati Uniti, Ferrara da vicepresidente era il nome più quotato per prendere il posto del senatore grillino costretto a lasciare la commissione Esteri di Palazzo Madama dopo le dimissioni di massa di tutti i componenti, dopo che le sue dichiarazioni filo-Putin. Ferrara ha deciso da subito di sfilarsi dal fuoco di fila delle critiche che già lo aveva messo nel mirino. Una «macchina del fango», l’ha definita il senatore grillino nei confronti della quale ha scelto «di non candidarmi a presidente della commissione Affari Esteri del Senato. Continuerà a svolgere il mio lavoro in Commissione – ha aggiunto – con correttezza e senso di responsabilità come ho fatto in questi anni».
Leggi anche:
- Caso Petrocelli, nella nuova commissione Esteri ci sarà anche la capogruppo m5s Castellone. Grillini a lavoro per confermare la presidenza
- Alta tensione dopo la nomina di Stefania Craxi, Casini: «Lei promossa, maggioranza bocciatissima»
- KO M5s alla Commissione Esteri del Senato: al posto di Petrocelli eletta Stefania Craxi
- Vito Petrocelli lascia il gruppo del M5s al Senato, il senatore filo-Putin passa con l’ex grillino Lannutti
- Petrocelli, l’attacco di Faraone (Italia Viva): «Grave che i 5 stelle si riuniscano per decidere il nuovo presidente senza consultare la maggioranza»
- Caso Petrocelli, domani i nuovi membri della commissione Esteri. Ma la maggioranza è divisa sul successore
- Petrocelli, la giunta per il Regolamento mette la parola fine: commissione Esteri azzerata, il senatore è fuori
- La trattativa privata del senatore ex M5s Petrocelli: «Ho mandato una mail alle ambasciate di Russia, Ucraina e Turchia»
- Pressing su Petrocelli, il grillino filo-Putin resta solo in Commissione Esteri: dimissioni confermate per tutti i senatori (anche quelli del M5s)