Ue, resta lo stallo sul petrolio russo: l’ipotesi di rinviare l’embargo

La critica del ministro degli Esteri ucraino Kuleba: «Europa divisa, Putin festeggerà»

Non sono ancora stati sciolti i nodi sull’embargo del petrolio russo in Ue. Secondo quanto spiegano fonti europee citate dall’agenzia Ansa, proseguono i contatti ma al momento l’idea più accreditata è che la parte sul petrolio verrà stralciata, in attesa di un accordo con l’Ungheria, finora aspramente contraria a questo genere di intervento. Le fonti citate dall’Ansa riferiscono di un lavoro «complesso» in vista di una soluzione. La riunione degli ambasciatori dei 27 oggi, 13 maggio, non ha affrontato il tema. Ci si lavorerà anche nel weekend, ma la strada è tutta in salita, tanto più che col passare del tempo la portata economica del danno economico alla Russia diminuisce. Se ci fosse lo spacchettamento, provano a dire dalla Ue, ciò non significherebbe che l’Unione ha accantonato l’embargo al greggio. La misura ci sarà, assicurano, ma in un secondo momento: «Tutte le opzioni sono sul tavolo, la priorità è restare uniti».


Molto critico sull’ipotesi di slittamento il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha parlato di «momento critico» e «rottura dell’unità europea»: «Se questo pacchetto viene adottato senza un embargo petrolifero, credo che il presidente Putin possa festeggiare perché sarà il primo caso in cui l’unità dell’Unione europea sarà rotta a causa della posizione di un paese, l’Ungheria», ha sottolineato. «Troppo denaro finisce nelle casse della Russia a causa delle esportazioni di gas e petrolio. Stiamo aspettando che finisca lo spettacolo dell’Ue sull’embargo al greggio: sul come si debba arrivare a un accordo con Budapest non ci esprimiamo, è compito dell’Europa. Ma se il sesto pacchetto sarà approvato senza il petrolio – ha detto Kuleba a margine del G7 – Putin festeggerà».


Foto di Zbynek Burival su Unsplash

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