Zelensky al World economic forum di Davos: «Contro la Russia sanzioni massime: restate uniti, i russi ne sono spaventati» – Il video

Il presidente ucraino è tornato a chiedere il sostegno della comunità internazionale sia sul piano diplomatico che militare

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha parlato di nuovo ai leader mondiali, riuniti a Davos, in Svizzera, per la consueta riunione annuale del World Economic Forum, una fondazione senza fini di lucro a cui partecipano politici e imprenditori delle aziende più importanti del mondo per confrontarsi su economia e società. Accolto con lungo applauso, Zelensky ha esordito dicendo che in questo momento della storia si decide se «la forza bruta dominerà il mondo»: «Se così accadrà, non avrà più senso organizzare raduni come quello di Davos», ha aggiunto. Poi ha chiesto «sanzioni massime» contro la Russia, il ritiro completo di tutti i Paesi stranieri dal Paese e un aiuto per la ricostruzione del territorio ucraino distrutto: «È necessario un embargo completo sul petrolio, che tutte le banche russe siano escluse dai sistemi globali e che non ci sia nessun commercio con la Russia – ha detto – Offriamo al mondo la possibilità di creare un precedente per ciò che sta accadendo quando si tenta di distruggere un “Paese” vicino. Vi invito a prendere parte a questa ricostruzione».


Il presidente ucraino ha rivolto così l’ennesimo appello alla comunità mondiale, invocando l’unione delle forze come unica soluzione per sconfiggere la Russia, dai canali diplomatici a quelli economici e militari. «Io sono riconoscente al mondo, non perdete questo sentimento di unità, è il segno della forza che i russi temono. Spero che – ha aggiunto – ognuno di voi potrà svegliarsi al mattino chiedendosi: cosa posso fare per l’Ucraina oggi? Dobbiamo fare in modo che l’Ucraina diventi una nazione sicura, una nazione attraente: è quello che sogno per l’Ucraina». Zelensky ha poi ribadito la necessità di avere «tutte le armi che abbiamo chiesto, non solo di quelle fornite», come di un intervento per sbloccare i porti marittimi e l’export del grano: «Bisogna usare tutti i canali diplomatici, perché da soli non possiamo lottare contro la Russia. Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia, e l’Onu e chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l’export del nostro grano e dei cereali, – ha precisato – altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà un’estensione della crisi energetica».


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