Sarebbero detenuto in condizioni «soddisfacenti» i soldati del Battaglione Azov, fatti prigionieri dall’esercito russo dopo la resa di quattro giorni fa nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol dopo tre mesi di resistenza. A riferirlo al Guardian è stata Kateryna Prokopenko, la moglie del comandante del battaglione, Denys Prokopenko, che ha potuto chiamarla per una breve telefonata. «Ha detto che sta “bene” e mi ha chiesto come stavo – ha spiegato Kateryna Prokopenko – Ho sentito da altre fonti che le condizioni sono più o meno soddisfacenti». I soldati sarebbero sotto osservazione anche del personale dell’Onu e della Croce Rossa, secondo il racconto della donna: «Vengono nutriti, ricevono acqua. Le condizioni soddisfano i requisiti e no hanno subito violenze in questo breve periodo».
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