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Taiwan, la Cina avverte Biden: «Nessuno può fermare la riunificazione della Cina con Taipei, neanche gli Usa»

24 Maggio 2022 - 11:28 Maria Pia Mazza
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese: «Consigliamo agli Usa di ascoltare una famosa vecchia canzone cinese, che dice: "Quando arriva un amico, c'è del buon vino. Se arriva lo sciacallo, c'è un fucile per salutarlo!»

«Vorrei ricordare agli Usa che non c’è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa fermare il popolo cinese dal raggiungimento della completa riunificazione nazionale. Non c’è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa salvare il destino delle forze dell’indipendenza di Taiwan dal fallimento». È il duro commento del portavoce del ministero Esteri cinese, Wang Wenbin, in riferimento alle parole del presidente Joe Biden che a margine del summit dei Paesi del Quad (Giappone, Stati Uniti, India e Australia, ndr) ha dichiarato che «la politica di ambiguità strategica non è cambiata», spiegando che «la posizione degli Stati Uniti resta la stessa».

Parole che arrivano all’indomani delle dichiarazioni del presidente statunitense durante la conferenza stampa con il primo ministro giapponese Fumio Kishida a Tokyo di lunedì 23 maggio, in cui Biden ha dichiarato che gli Usa si sarebbero impegnati militarmente per difendere Taiwan in caso di attacco da parte di Pechino: «Gli Stati Uniti sono impegnati nella One China policy, ma ciò non significa che la Cina abbia la giurisdizione per usare la forza per prendere Taiwan».

Le dichiarazioni di lunedì hanno «colto di sorpresa» lo staff della Casa Bianca ed erano state ridimensionate dal capo del Pentagono, Lloyd Austin: «La politica americana sulla One China policy non è cambiata: il presidente Biden ha solo sottolineato il nostro impegno a fornire a Taipei i mezzi per difendersi». Ma le parole di Biden riecheggiano ancora, tant’è il cinese Wenbin ha duramente aggiunto: «Consigliamo agli Usa di ascoltare una famosa vecchia canzone cinese, che dice: “Quando arriva un amico, c’è del buon vino. Se arriva lo sciacallo, c’è un fucile per salutarlo!».

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