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A Roma si fermano i mezzi pubblici, ma la finale di Conference si gioca a Tirana: perché la questura ha imposto lo stop

24 Maggio 2022 - 20:00 Redazione
Alle 21 di mercoledì 25 maggio inizierà la finale tra Roma e Feyenoord. I mezzi di superficie termineranno il servizio alle 22

Anche Roma ha la sua finale. Dopo che Milano è stata travolta dai festeggiamenti per lo scudetto del Milan, ora la capitale si prepara a gestire un’ondata di tifosi in festa (se tutto va bene). La sera di mercoledì 25 maggio a Tirana, in Albania, si giocherà la finale di Conference League, torneo di calcio europeo che in termini di prestigio si potrebbe collocare al terzo posto dopo Champions League e Europa League. La finale sarà tra Roma e Feyenoord, squadra olandese. Allo Stadio Olimpico è stato installato un maxischermo per seguire la partita. Tutta la città è coinvolta in un piano per non creare nessun problema di ordine pubblico. Come riporta Roma Today, verrà vietata in diverse aree anche la vendita di bevande nelle bottiglie di vetro. La Prefettura ha disposto transenne e agenti delle forze dell’ordine vicino ai principali monumenti del centro, da piazza Navona alla fontana di Trevi, passando dalla Barcaccia e piazza del Popolo.

Lo stop dei mezzi pubblici a Roma

C’è però un dato da segnalare: i tifosi potranno muoversi solo con i loro mezzi, visto che buona parte del servizio pubblico si fermerà alle 22 di sera. Lo stop riguarderà i treni e tutti i mezzi di superficie, come bus e tram. I primi treni riprenderanno alle 3.00 di notte. L’unico servizio che verrà garantito è quello della metropolitana. Questa decisione nasce ufficialmente per evitare incidenti con i cittadini in festa in caso di vittoria. Il timore della questura sarebbero infatti i danni e gli ingorghi causati dall’assembramento dei tifosi in centro. Questa decisione è già stata criticata da più fronti, a partire da +Europa che su Facebook ha fornito una lettura diversa della decisione. Secondo Rita Di Sano (componente della segreteria del partito) il problema principale sarebbe che l’Atac, l’azienda che garantisce questo servizio, non vuole negare ai suoi dipendenti di vedere la partita.

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