Ucraina, la mossa di Putin, passaporti russi a chi vive nelle zone occupate. Kiev: «Mosca viola la nostra sovranità»

L’iter sarà lo stesso adottato dal 2019 per le province di Donetsk e Lugansk. Qui negli ultimi tre anni Mosca ha distribuito circa 720 mila passaporti

L’annuncio era già stato fatto a inizio maggio, quando le autorità russe che controllano Cherson dicevano: «Il prossimo passo sarà un offerta di passaporti russi per tutti. Penso che cominceremo ad emettere passaporti già quest’anno». I tempi però sono stati anticipati, visto che nelle ultime ore il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che rende più semplice ottenere la cittadinanza russa per chi vive nelle regioni occupate attorno a Cherson e Zaporizhia. Il decreto, riporta l’agenzia stampa Ria Novosti, allarga anche a queste zone la validità di un documento del 2019 in cui veniva semplificato il processo con cui ottenere la cittadinanza russa per chi viveva nelle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Mentre la città di Cherson è stata presa dalle truppe russe, il controllo sulla città di Zaporizhia non è ancora completo.


Passaporto russo per i cittadini di Mariupol

Nella procedura accelerata prevista dal Cremlino c’è anche la città di Mariupol. Mosca offre a una delle città più devastate dalla guerra la possibilità di ottenere il passaporto russo con una procedura che non prevede più la registrazione intermedia presso l’autorità dell’autoproclamata Repubblica filorussa di Donetsk. A farlo sapere è stato Petro Adriushchenko, il consigliere del sindaco della città di Mariupol ora controllata dalle forze di Mosca.


La denuncia di Kiev

Dopo poche ore dal decreto firmato dal presidente russo, Kiev ha risposto denunciando una «flagrante violazione» della sua «integrità territoriale». Una conseguenza della decisione di Mosca di concedere passaporti russi ai cittadini ucraini delle zone occupate del sud del Paese.

La strategia di Mosca

L’accesso alla cittadinanza russa è una strategia seguita da tempo da Mosca. Nei giorni prima dell’inizio della guerra l’Associated Press aveva pubblicato un report in cui svelava che dal 2019 erano stati distribuiti 720 mila passaporti russi nelle province di Donetsk e Lugansk, regione del Donbass. Per avere un passaporto bastava un iter di due mesi. Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva già segnalato questa pratica all’Unione europea, chiedendo di intervenire su Mosca per fermare il rilascio dei passaporti ai cittadini ucraini. La stessa strategia era stata denunciata anche all’Onu dal rappresentante ucraino Volodymyr Yelchenko: «Questa misura contraddice gli accordi approvati dal Consiglio di Sicurezza».

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