Vaiolo delle scimmie, arriva la quarantena per i contagiati. Sì del Ministero agli antivirali per i casi gravi – La circolare

La trasmissione del virus, secondo il ministero della Salute, è possibile anche dall’essere umano agli animali da compagnia, come cani e gatti

Novità dal ministero della Salute sul vaiolo delle scimmie. La nuova circolare emanata oggi, 25 maggio, introduce la possibilità di quarantena per le persone che si contagiano: «In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie», si legge nel testo. Nel documento ministeriale, inoltre, viene dato il via libera ai farmaci antivirali da destinarsi ai contagiati che presentano «sintomatologia grave o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse». Per quanto riguarda i vaccini, da indicazioni ministeriali, è possibile vaccinarsi anche dopo essere venuti a contatto con il virus: «La vaccinazione post-esposizione al virus – idealmente entro 4 giorni dall’esposizione – può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici».


Il testo della circolare

Trasmissione con animali domestici e per contatti inter-umani

Dal ministero della Salute, inoltre, viene specificato che «la trasmissione del vaiolo delle scimmie dall’essere umano agli animali da compagnia (come cani e gatti, ndr) è teoricamente possibile», alla luce del fatto che, come si legge nel testo della circolare, «attualmente si conosce poco sull’idoneità delle specie animali europee peri-domestiche (mammiferi) a fungere da ospite per il virus del vaiolo delle scimmie, ma tuttavia si sospetta che i roditori, e in particolare le specie della famiglia degli Sciuridae (scoiattoli), siano ospiti idonei, più dell’uomo». Nella circolare, inoltre, si spiega che data la possibile trasmissione inter-umana del vaiolo delle scimmie «anche in assenza di viaggi in zone endemiche, si considera che la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso un contatto stretto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta, mentre la probabilità di trasmissione tra individui senza contatto stretto è considerata bassa».


La trasmissione del virus per via sessuale

In aggiunta, il Ministero specifica che «nell’attuale focolaio di Mpx umano, la natura delle lesioni presenti in alcuni casi suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta è meno probabile, ma non può essere esclusa». La trasmissione interumana, ricorda la circolare, «avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti».

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