Vertice Ue, Draghi sulle sanzioni contro la Russia: «No a squilibri tra Stati membri. Putin non deve vincere»

Il presidente del Consiglio a Bruxelles: «Deve essere Kiev a decidere che pace vuole. La crisi alimentare? Rischiamo una catastrofe per colpa di Mosca»

«Sono scettico che le telefonate a Putin possano servire». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi davanti al Consiglio europeo ha parlato del presidente russo e dei tentativi di dialogo finora messi in atto dall’Ue. «E’ essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parargli. Sono scettico sull’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace». Riguardo alle sanzioni da infliggere alla Russia, Draghi si è mostrato ancora una volta favorevole ma a delle condizioni. «Dobbiamo mantenere unità sulle sanzioni. L’Italia è d’accordo sul pacchetto purché non ci siano squilibri tra gli Stati membri». Il riferimento è all’assenza di unanimità che nelle ultime settimane l’Ue ha riscontrato sul tema dell’embargo al petrolio russo. L’ipotesi di escludere dalla misura alcuni Stati membri continua a dividere i leader e a impedire il via libera definitivo al sesto pacchetto di sanzioni per Mosca.


«Rischio catastrofe alimentare»

Il discorso del premier si è poi spostato sull’Ucraina: «Deve essere Kiev a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile». Il presidente del Consiglio ha poi toccato uno dei punti più delicati del rapporto tra Mosca e Ue: «Sul tema dell’energia non possiamo immaginare che dopo il conflitto la nostra politica energetica tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo». Il presidente del Consiglio italiano ha quindi proseguito sulla crisi del grano: «Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale e se non ci sarà una soluzione dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin».


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