Ucraina, il ministro Kuleba e le armi dall’Occidente: «Stanchi di aspettare la Germania e altri paesi»

Il responsabile degli Esteri: «In Occidente ci sarà sempre chi crede che per stare tranquilli bisogna abbracciare Putin»

Sul grano è possibile un accordo entro 14 giorni se Mosca non attaccherà Odessa. Sulle armi ci sono paesi che fanno aspettare l’Ucraina e tra questi c’è la Germania. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba parla oggi in un’intervista a Repubblica della guerra, delle sanzioni e della resistenza di Kiev. Per sbloccare l’export di grano, esordisce Kuleba, è necessario «lanciare un’operazione internazionale nel Mar Nero con l’aiuto di Paesi amici disposti a inviare le loro navi per sminare le acque e scortare il passaggio dei cargo, a cominciare da Odessa. Si può fare solo con un impegno formale della Russia a non usare il corridoio per attaccarci».


Kuleba poi parla di chi tifa per la Russia. «In Occidente ci sarà sempre chi crede che per stare tranquilli bisogna abbracciare e baciare Putin, concedendogli tutto ciò che pretende. Qualcuno, per dirlo, è pagato dal Cremlino. Altri invece sono intellettualmente dipendenti dalla Russia e non riescono ad ammettere che, oggi, non stiamo trattando con Pushkin o Dostoevskjj ma con chi uccide i nostri bambini e stupra le nostre donne. Usa e Gran Bretagna non vogliono la guerra. Noi apprezziamo molto il loro aiuto». E si dice soddisfatto delle relazioni con l’Italia: «Il ministro Di Maio ha dimostrato di essere un politico capace che rispetta gli impegni. Zelensky ha un rapporto ottimo con il premier Draghi, il quale a sua volta ha capito che l’Europa sarà al sicuro solo se vinceremo noi», sostiene nel colloquio con Fabio Tonacci.


Poi parla delle sanzioni, mentre in queste ore è arrivato l’ok Ue all’embargo del petrolio: «L’obiettivo è mettere in ginocchio l’economia russa, così da impedire a Putin di pagare le armi e l’esercito. È un Paese che dipende molto dalle sue esportazioni, principalmente via mare, quindi chiediamo che venga colpita l’industria delle spedizioni all’estero e che siano bloccate tramite sanzioni le esportazioni di gas, ferro ed energia nucleare in Europa». Mentre è polemico con alcuni paesi occidentali sulle armi: «Colgo l’occasione di quest’intervista per chiedere all’Occidente, ancora una volta, di mandarci il più possibile i cannoni da 155 millimetri di calibro e i sistemi multipli di lanciamissili». In particolare con uno: «Ci sono Paesi da cui aspettiamo la consegna e Paesi per cui ci siamo stufati di aspettare. La Germania appartiene al secondo gruppo».

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