M5s, i due milioni di euro che mancano all’associazione: «I parlamentari non versano più»

Gli eletti grillini dovrebbero versare mille euro al mese al partito per l’autofinanziamento e 1.500 per le restituzioni. Ma un terzo ha smesso di farlo

Al M5s mancano all’incirca due milioni di euro. Il tesoriere dell’associazione grillina Claudio Cominardi, approvando il bilancio 2021, ha spiegato che si aggirano intorno a quella cifra i mancati introiti che dovrebbero arrivare da deputati e senatori. I parlamentari del Movimento 5 Stelle, racconta oggi Repubblica, devono versare ogni mese mille euro al partito per l’autofinanziamento. Altri 1.500 euro andrebbero in teoria indirizzati al fondo restituzioni. Ma molti di loro non lo fanno più. In tutto sarebbero 80-90, ovvero un terzo degli eletti, quelli che hanno smesso di farlo. Per ragioni più o meno legittime. Come quella della legittimità dell’associazione stessa, vista la causa civile che pende davanti al tribunale di Napoli. O la consulenza da più di 200 mila euro per Beppe Grillo.


La paura di non essere ricandidati

Nella decisione di non restituire soldi all’associazione agisce anche la paura di non essere ricandidati. Una possibilità concreta visto il calo dei consensi e il taglio dei parlamentari voluto proprio dai grillini. Giuseppe Conte dice di non essere preoccupato: «Il bilancio è in attivo — rassicura l’ex presidente del Consiglio —. Ovviamente il tema delle restituzioni esiste, l’affronteremo, ma molto serenamente perché per me gli impegni presi coi cittadini hanno, al di la dell’aspetto giuridico, un alto valore etico». Matteo Pucciarelli però spiega che non sono previste espulsioni nel breve termine. Proprio perché tutti i procedimenti disciplinari sono sospesi in attesa della sentenza di Napoli.


La deputata M5s Vittoria Baldino, che intanto ha restituito quasi 100 mila euro dall’inizio della legislatura, va all’attacco: «Bisogna distinguere chi è in ritardo di qualche mese da chi deliberatamente ha deciso di non onorare un impegno assunto all’atto della candidatura. Chi lo fa se ne deve assumere le responsabilità e magari spiegarne anche le ragioni». L’onorevole fa sapere che sarà contenta di aver mantenuto i patti anche se non sarà rieletta: «Sarò felice di aver mantenuto la parola data, di aver contribuito a sostenere progetti importanti come il microcredito o associazioni no profit e di aver sostenuto il progetto del M5S in cui credo molto».

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