Busto Arsizio, i vigili fermano il figlio fuori da scuola mentre scoppia petardi: la madre cerca di investirli

La donna, incensurata, è stata processata per direttissima e ha patteggiato nove mesi con la condizionale

Una manciata di petardi, una bottiglia di Sambuca e poi un tentato investimento. A Busto Arsizio l’ultimo giorno di scuola di un ragazzo di 13 anni è andato un po’ oltre i canoni di un comprensibile entusiasmo per la fine delle lezioni. Lo studente si trovava fuori dalla scuola media Gian Alberto Bossi dove stava facendo esplodere dei petardi insieme a un gruppo di amici. Dopo le segnalazioni dei residenti, sul posto sono arrivati dei vigili che hanno perquisito i ragazzi trovando una bottiglia di sambuca. Durante i controlli sono arrivati però i genitori del ragazzi che hanno aggredito gli agenti consigliando loro di lasciare stare il figlio.


Una richiesta portata avanti in modo non esattamente pacifico, visto che i vigili hanno chiesto i documenti per registrare le generalità di tutti. La coppia a questo punto è salita in auto con il figlio e prima di andarsene ha deciso di provare ad investire i vigili, sterzando sul marciapiede dove si trovavano. Gli agenti non hanno riportato ferite gravi ma la madre del ragazzo, che era alla guida, è stata processata per direttissima nel tribunale di Busto Arsizio. La donna ha ammesso tutte le sue responsabilità e ha patteggiato nove mesi con la condizionale. Era incensurata.


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