Sanità, firmato il contratto per 545 mila dipendenti pubblici. Coinvolti infermieri, radiologi e amministrativi: aumento minimo lordo di 90 euro al mese

I sindacati: «Riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato la pandemia»

«Grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo». Così i principali sindacati del settore sanitario hanno commentato l’accordo firmato con Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche amministrazioni. Questo accordo prevede il rinnovo del contratto per 545 mila dipendenti del mondo della sanità che vanno dagli infermieri ai tecnici radiologi, passando per personale amministrativo, ostetriche e ricercatori. L’aumento minimo medio mensile sarà di 90 euro lordo. Sul tavolo delle negoziazioni c’erano a Cgil, Cisl e Uil anche Fials, Nursind e Nursing Up: «Con questo rinnovo riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini. Il contratto riconosce a queste lavoratrici e lavoratori un importante riconoscimento del valore e dell’impegno profuso e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario».


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