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Di Maio contro i senatori M5s: «Stop alle armi per Kiev? Non sta in piedi». Siluro da Gubitosa (vice di Conte): «Non so se ci rappresenta ancora nel governo»

Scontro sempre più duro nel M5s tra i vertici vicini a Conte e il ministro degli Esteri, ormai messo in discussione pubblicamente

«Io ho posto dei temi» dice ancora oggi Luigi Di Maio commentando gli attacchi piovuti anche nelle ultime nei suoi confronti, dopo il richiamo a «una parte minoritaria del M5s» che vuole proporre una risoluzione nella maggioranza per fermare l’invio di nuove armi all’Ucraina. «Soprattutto qualche dirigente, risponde con odio e attacchi è una deriva preoccupante – aggiunge il ministro degli Esteri da Gaeta – Io però sono un incassatore. A odio e cattiverie rispondo con un sorriso e lavoro». Tra i più duri contro Di Maio è stato uno dei vice di Giuseppe Conte, il deputato Michele Gubitosa, che intervistato da Fanpage ha messo direttamente in discussione la presenza del ministro nel governo: «Oggi Di Maio è un ministro della Repubblica perché è espressione della prima forza politica, non perché si chiama Luigi Di Maio, e mi domando quanto al governo rappresenti ancora il M5s, o se stia rappresentando solo sé stesso o qualcun altro. Io da vicepresidente M5s penso che tutti questi spunti di riflessione vadano affrontati in Consiglio nazionale».

La bozza

Dopo la bozza anticipata dal Corriere della Sera sulla risoluzione dei senatori grillini che vorrebbero un dietrofront da parte del governo sui nuovi aiuti militari per Kiev, Di Maio ha messo in guardia sui rischi di quel documento che «ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue, la Nato è un’alleanza difensiva, se ci disallineamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia». Così come nei giorni scorsi, Di Maio ha ribadito come «l’Italia non è un Paese neutrale, sembra assurdo che il ministro degli Esteri debba ripeterlo ma siamo nella Nato e nell’Ue, ma c’è una parte, per fortuna minoritaria, che chiede questa cosa ma non sta in piedi. Bisogna tenere fuori dalle strumentalizzazioni la politica estera».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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