La replica di fuoco di Conte a Di Maio: «Vuole fondare un nuovo partito? Ce lo dica. Con le sue beghe indebolisce il governo» – I video

L’ex premier risponde alle accuse del ministro degli Esteri: «Il mio telefono non ha mai squillato. Non accettiamo lezioni di democrazia da lui»

Dopo il flop del M5s alle ultime Comunali, nel Movimento si è aperto il vaso di Pandora. A scoperchiarlo, In piazza del Parlamento a Roma, è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha bocciato senza appello la linea del presidente del Movimento, Giuseppe Conte, accusandolo di «autoreferenzialità», di  «mancanza di visione», e di assenza di confronto e coerenza interna al M5s. «Credo che il Movimento debba fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: nel nuovo corso servirebbe più inclusività». Nel pomeriggio l’ex premier ha replicato alle accuse del titolare della Farnesina: «Quando era leader Luigi Di Maio come organismo del M5s c’era solo il capo politico: che ci faccia lezioni lui oggi fa sorridere».


Quanto alla mancanza di confronto interno e al richiamo ad assumersi le responsabilità dopo la disfatta elettorale, Conte ha dichiarato: «Negli ultimi giorni ho riunito un consiglio nazionale e ho fatto due conferenze stampa in cui abbiamo analizzato il risultato del voto: io so come assumermi le responsabilità». L’ex premier ha poi condiviso uno dei pensieri su cui più volte si è trovato a riflettere con i suoi fedelissimi: «Di Maio intende fondare un nuovo partito? Non mi faccia entrare nella testa altrui: questo ce lo dirà lui in queste ore»

Di Maio, inoltre, aveva accusato Conte di «inseguire Salvini», osservando che «non si può attaccare il governo un giorno sì e l’altro no. L’Italia – aveva detto – non è un paese neutrale e non si può rimettere in discussione la nostra collocazione atlantista, sembra di essere tornati a prima del 2018», anche in vista del voto del prossimo 21 giugno sul Dl Ucraina. Dichiarazioni liquidate come «stupidaggini» da Conte, che ha proseguito: «La nostra posizione è chiara, e non è mai stato messo in discussione il nostro atlantismo».

L’ex premier ha poi lanciato una frecciata contro Di Maio, relativa alla questione dell’eleggibilità nel Movimento non oltre il secondo mandato: «Siamo alla vigilia di momenti molto importanti per il M5s: fibrillazioni erano prevedibili perché ci sono in campo questioni che riguardano le sorti personali di tanti nel M5s» (tra cui quello di Di Maio, già eletto due volte, ndr). Ma non solo. Conte ha poi attaccato nuovamente il ministro degli Esteri, accusandolo di essere stato il primo a evitare il confronto: «Il mio telefono non è mai squillato, la posizione del Movimento è stata ribadita nel consiglio nazionale e Di Maio si è anche dimesso dal comitato di garanzia».

«Di Maio rischia di indebolire il governo»

In serata, parlando sul palco di Repubblica delle Idee a Bologna, Conte ha dichiarato: «Mi sorprende molto che mentre Draghi è a Kiev, Di Maio tiri fuori beghe interne al M5s. Oggi il nostro ministro degli Esteri ha rischiato di sporcare questo passaggio di Draghi, questa visita così importante, che il M5s ha chiesto a gran voce perché l’Europa deve essere protagonista verso un negoziato di pace. Mi sorprende che il ministro degli Esteri tiri fuori beghe che rischiano di indebolire il governo».

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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