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L’appello di Zelensky a Milano ai dubbiosi sulle armi per Kiev: «Per favore sosteneteci: è come se mezza Italia fosse bloccata»

Intervenuto a Milano per il forum dell'Ispi, il presidente ucraino ha rilanciato un ruolo per l'Italia di garante nei negoziati di pace con la Russia. Ma nel frattempo ha chiesto che non si fermino le forniture di armi e cibo

«L’Ucraina ha bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni» dice Volodymyr Zelensky, che ha aperto il Global Policy Forum dell’Ispi in corso a Milano. Proprio mentre in Italia il dibattito sul sostegno militare all’Ucraina riporta in fibrillazione la maggioranza di governo, il presidente ucraino ha parlato proprio a chi in Italia, come i senatori del M5s, vorrebbero rimettere in discussione i nuovi aiuti militari per Kiev. Rispondendo a una domanda dell’ex premier Mario Monti, Zelensky ha detto: «Per favore sosteneteci». Sul futuro del suo Paese, il presidente ucraino ha rilanciato l’appello che ormai accompagna i suoi interventi internazionali: «Non possono bastare le sanzioni alla Russia – insiste Zelensky – L’Ucraina deve rinascere dalle proprie ceneri: dobbiamo permettere alle persone di tornare alle proprie case, questa deve essere la nostra priorità. Altrimenti avremmo una crisi senza precedenti». Dopo la visita di Mario Draghi a Kiev e gli aiuti finora ricevuti, Zelensky ha voluto ringraziare l’Italia, rilanciando un ruolo in prima fila per Roma nella trattativa di pace: «Ci servono garanzie di sicurezza per il futuro – ha detto il presidente ucraino – e crediamo che l’Italia dovrebbe essere tra i garanti. Ringraziamo per il sostegno il governo italiano».

A tre giorni dal prossimo Consiglio europeo, in cui i leader Ue puntano ad approvare nuovi sostegni in armi e finanziamenti per Kiev, Zelensky ribadisce di volere la fine della guerra «e che la nostra terra non appartenga a nessun altro». Un richiamo al ripristino dei confini su cui Kiev è sostenuta dal Consiglio europeo. E a proposito dell’iter per l’ingresso nell’Unione europea, il presidente ucraino ha aggiunto: «Stiamo proteggendo i nostri obiettivi e valori comuni con l’Europa. Per noi questo è un fattore unificante e credo che sia per questo che abbiamo ricevuto lo status di candidato. L’Ue deve solo considerarci un partner alla pari»

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