Violenza sessuale a Ostuni, Haggis resta ai domiciliari: «Rischio reiterazione». La lettera della donna: «Grazie Paul. Ho passato del tempo meraviglioso»

In una nota confidenziale prima di essere sottoposto al fermo, il regista aveva detto: «Lei voleva essere la prossima Bond Girl»

La giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Brindisi ha deciso: Paul Haggis resta agli arresti domiciliari a Ostuni. Il regista, vincitore di due Premi Oscar nel 2006, è accusato di aver stuprato una donna di 30 anni per alcuni giorni. Nell’interrogatorio Haggis aveva detto di essere innocente, spiegando che i rapporti erano stati tutti consenzienti. Secondo la giudice, il regista potrebbe inquinare le prove e reiterare il reato. A riportare questa posizione è stato Michele Laforgia, avvocato difensore di Haggis: «Il giudice ritiene che in attesa dell’ascolto in contraddittorio della presunta vittima sussista il rischio di inquinamento dell’unica fonte di prova». Sempre Laforgia ha riferio che secondo la giudice c’è il rischio che reiteri il reato «in ragione della pendenza di un contenzioso civile avente analogo oggetto negli Stati Uniti». Haggis è agli arresti domiciliari in un albergo di Ostuni da domenica scorsa, quando la ragazza è stata ritrovata in stato confusionale all’aeroporto Papola Casale di Brindisi.


La smentita dell’avvocato

In un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno erano state anticipate le memorie difensive del regista. Secondo Haggis i rapporti con la presunta vittima sono stati consenzienti ed è stata lei a raggiungerlo in Puglia, dove il regista avrebbe dovuto partecipare a un festival. Lui avrebbe anche conservato i messaggi WhatsApp scambiati con la donna. Nel memoriale Haggis spiegherebbe di averla incontrata qualche tempo prima e che lei «voleva essere la prossima Bond Girl». Ecco la sua versione dei fatti sull’aeroporto: «L’ho lasciata lì con i suoi bagagli. A quel punto mi ha detto che dovevo darle dei soldi. Le ho detto che mi dispiaceva ma non l’avrei fatto e me ne sono andato».


L’avvocato Michele Laforgia, aveva smentito che il testo riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno corrispondesse alla difesa ufficiale di Haggis: «Le frasi virgolettate sono state estrapolate da una nota confidenziale e riservata inoltrata da Mr Haggis prima di essere sottoposto a fermo, in aperta violazione della riservatezza delle comunicazioni private e della corrispondenza tutelate dalla legge penale, dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Per tale violazione, Mr Haggis si riserva ogni azione a tutela dei suoi diritti dinnanzi alle autorità competenti».

La lettera della donna

Nel provvedimento di arresto per violenza sessuale notificato a Haggis è emerso anche il testo di un biglietto lasciato al regista dalla donna che lo accusa di violenza sessuale: «Caro Paul, grazie per il tuo invito improvviso, ho apprezzato la tua gentilezza ed ospitalità ad Ostuni, ho amato l’arte. Ho passato del tempo meraviglioso in tua compagnia, mi manca il tuo toccarmi e le tue carezze, speriamo di vederci prossimamente in Francia o a Londra o alle Mauritius… L’uccello della felicità si posa sulla spalla di chi sa attendere». Sempre da quanto emerge dal provvedimento di arresto, la donna avrebbe spiegato che il biglietto era stato scritto su indicazione di un amico e che voleva essere in alcune parti un rimprovero a Haggis per aver usato violenza contro di lei. Secondo il gip le parole di questo biglietto non sarebbero sufficienti a mettere in dubbio tutte le accuse: «La versione difensiva offre numerosi spunti investigativi. Ma non è idonea allo stato a demolire il quadro indiziario».

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