Khaby Lame sarà presto cittadino italiano, la conferma del ministero dell’Interno

L’annuncio è arrivato dal sottosegretario Carlo Sibilia su Twitter. In precedenza, la star di TikTok aveva elencato i problemi avuti nel percorso per ottenere la cittadinanza italiana

«Caro Khaby Lame volevo tranquillizzarti sul fatto che il decreto di concessione della cittadinanza italiana è stato già emanato i primi di giugno dal Ministero dell’Interno. A breve sarai contattato dalle istituzioni locali per la notifica e il giuramento. In bocca al lupo». È l’annuncio fatto su Twitter dal sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, in risposta alla star di TikTok che oggi, in un’intervista rilasciata a Riccardo Luna per Repubblica, ha sottolineato di non essere ancora in possesso della cittadinanza italiana. Riguardo alla mancata cittadinanza, il giovane di Chivasso aveva dichiarato: «Non è giusto che una persona che vive e cresce con la cultura italiana per così tanti anni ed è pulito, non abbia ancora oggi il diritto di cittadinanza. E non parlo solo per me».


Khaby Lame, il creator più seguito al mondo su TikTok

Khaby Lame è diventato il creator più seguito di TikTok con 142,5 milioni di follower e 2,3 miliardi di visualizzazioni. Ma non ha potuto presenziare al VidCon, la conferenza di youtuber e tiktoker che si svolge negli Stati Uniti, perché il suo visto non è arrivato in tempo: con il passaporto senegalese è più difficile ottenerlo. E quello italiano non lo avrà finché non avrà ottenuto la cittadinanza. «I miei genitori non abitano più a Chivasso – racconta – gli ho comprato una casa poco fuori Milano. Se la meritano». Qualche mese fa lo ha convocato il Questore per la cittadinanza: «Mi hanno fatto delle foto e mi hanno lasciato andare». E se potesse dire qualcosa alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, le direbbe «che non è giusto che una persona che vive e cresce con la cultura italiana per così tanti anni ed è pulito, non abbia ancora oggi il diritto di cittadinanza. E non parlo solo per me». E soprattutto: «Qui non ci sono solo io. Il visto e magari la cittadinanza mi renderebbero le cose più facili, ma non sarei contento pensando a tutte quelle altre persone che magari sono anche nate in Italia e non hanno lo stesso diritto».


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