Ius scholae, 6 italiani su 10 sono favorevoli. Ok anche dall’elettorato di centrodestra – Il sondaggio YouTrend

Il 29 giugno arriva in esame alla Camera il ddl. La proposta permette ai minori stranieri nati in Italia di acquisire la cittadinanza se arrivati entro i 12 anni d’età nel nostro Paese e se hanno frequentano almeno 5 anni di scuola

Sta per arrivare in esame alla Camera, salvo ulteriori ostacoli, il disegno di legge sullo ius scholae presentato dal presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5s) che verrà discusso mercoledì 29 giugno. Nonostante le divisioni politiche in parlamento, gli italiani sembrano essere piuttosto concordi sul testo. Il 59 per cento delle persone intervistate da YouTrend si dice a favore della proposta di legge, si parla quindi di quasi sei italiani su dieci. Un dato ancor più sorprendente se affiancato dal sì del 48 per cento di coloro che si dichiarano elettori della Lega e dal 35 per cento di quelli di Fratelli d’Italia. Si tratta di due partiti che si sono sempre opposti al ddl in questione, che invece trova sostegno dal Pd, Liberi e Uguali, M5s e Forza Italia. Nelle ultime ore è arrivata la denuncia anche da Khaby Lame, il content creator più seguito in assoluto su TikTok, che dopo questo risultato raggiunto ieri, oggi ha dichiarato: «Sono il re di TikTok ma mi sento ancora straniero senza cittadinanza».


La spaccatura degli elettori

Ad analizzare il fenomeno è stato YouTrend in un sondaggio commissionato da Action Aid, onlus impegnata contro la povertà e che da anni si batte per lo ius soli e lo ius culturae. I risultati verranno presentati oggi al Quirinale al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Agli intervistati è stato poi presentato il numero di studenti, figli di stranieri, che frequentano la scuola in Italia, ma che non hanno ancora la cittadinanza. Qui l’elettorato di destra si divide ancora di più: il 25 per cento dei sostenitori della Lega si dice ancora più favorevole, così come il 20 per cento di quelli di Fratelli d’Italia. Ma non solo, il 12 per cento di coloro che si dicono elettori di Salvini affermano che potrebbero anche pensare di cambiare voto per questo motivo, come il 6 per cento di chi appoggia Giorgia Meloni.


Nel momento in cui nel sondaggio gli intervistatori non hanno citato esplicitamente lo ius soli o ius scholae, ma hanno invece chiesto: «I bambini nati in Italia dovrebbero avere sempre la cittadinanza italiana?», i favorevoli crescono ancora di più. Arrivano al 62,9 per cento le persone che si dicono concordi e a quasi il 50 per cento il sì di coloro che si dicono della Lega e di Fratelli d’Italia. Dati che lasciano intendere che in alcuni casi la divisione sul tema è dovuta più al dibattito politico e non tanto alle ricadute reali di esso sulla società. Molti, il 64 per cento degli intervistati, ritengono grave che i tanti minori che sono cresciuti fin da piccoli in Italia non possano sentirsi cittadini del nostro Paese. Per il 38 per cento non è giusto che non possano accedere ai concorsi pubblici, al 33 che non possano esprimere il proprio voto alla maggiore età e al 31 che non possano partecipare a determinate gite scolastiche all’estero.

La proposta di legge e la posizione dei partiti

La legge in questione permetterebbe di acquisire la cittadinanza ai minori nati in Italia e a coloro che sono approdati nel nostro Paese entro i 12 anni di età, che vi risiedano legalmente (senza interruzioni) e che abbiano frequentato almeno 5 anni di scuola sul territorio nazionale. La problematica della cittadinanza per i minori stranieri tocca circa un milione e mezzo di giovani, di cui due terzi nati in Italia (Istat 2021). Il centrosinistra, Pd, M5s e Italia Viva, è unito nel sostegno al ddl, mentre il centrodestra si trova spaccato con Fratelli d’Italia e Lega contrari e Forza Italia favorevole. Attualmente, salvo alcune eccezioni, è in vigore lo ius sanguinis: occorre che uno dei due genitori sia in possesso della cittadinanza per poterla ottenere.

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