Draghi al G7: «La crisi energetica non porti a un ritorno del populismo. Dobbiamo eliminare la dipendenza dalla Russia»

Il presidente del Consiglio sulla crisi del grano: «Accelerare gli sforzi, serve una soluzione prima di metà settembre»

«Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la sessione di lavoro del G7 in corso in Germania. «Abbiamo gli strumenti per farlo: dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari». Parlando delle forniture energetiche da Mosca, Draghi ha detto: «Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia».


Quanto al tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia, il presidente del Consiglio ha commentato: «Ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia. E dobbiamo eliminare una delle principali cause dell’inflazione». Draghi ha poi affrontato la questione della crisi del grano, invitando ad «accelerare gli sforzi sul fronte della sicurezza alimentare. È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione».


Draghi: «Accelerare su infrastrutture gas da convertire poi all’idrogeno»

Il premier Draghi si è poi focalizzato sull’accelerazione della creazione di infrastrutture gas da convertire successivamente all’idrogeno: «I Paesi del G7 sono i più grande finanziatori nell’assistenza a progetti di investimento nei Paesi in via di sviluppo, ma dobbiamo fare di più. È abbastanza chiaro che nella situazione attuale avremo bisogni a breve termine che richiederanno grandi investimenti nelle infrastrutture del gas, nei Paesi in via di sviluppo, e altrove, ma dobbiamo assicurarci che possano essere convertite per trasportare l’idrogeno». E il premier italiano ha poi aggiunto: «Questo è un modo per conciliare le esigenze a breve termine, ma abbiamo bisogni climatici a lungo termine: l’Africa è particolarmente adatta per investimenti in obiettivi rinnovabili, ed è lì che mi aspetto che tutti i nostri Paesi trovino e progettino, identifichino e sviluppino molti progetti d’investimento». Progetti che, a detta del premier, riguardano anche lo sviluppo e la produzione di vaccini, che attualmente vengono principalmente donati dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti: «Vale a dire consentire ai Paesi africani e ad altri Paesi di produrre i vaccini sulla propria terra, in modo che il vaccino possa essere prontamente disponibile per gli abitanti».

Il G7 fornirà sostegno a tempo indeterminato all’Ucraina, impegnata a respingere l’invasione russa.

Nel documento dei leader del G7, visionato da Bloomberg, i capi di Stato e di governo dei Paesi del Gruppo dei sette potenze mondiali affermano l’impegno a continuare a fornire «sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e a rimanere al suo fianco per quanto sarà necessario». Inoltre, i leader del G7 starebbero valutando la possibilità di «utilizzare i proventi dei dazi sulle importazioni dalla Russia per sostenere l’Ucraina».

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