In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERIInchiesteOligarchiRussiaSanzioni internazionaliSequestri di personaSvizzera

L’oro russo arrivato in Svizzera nonostante le sanzioni, l’inchiesta su tre tonnellate di lingotti sequestrate agli oligarchi

26 Giugno 2022 - 11:47 Redazione
I lingotti sarebbero stati prodotti in Russia a marzo per essere trasferiti a maggio dal Regno Unito alla Svizzera. Una scoperta che accende i riflettori sul traffico clandestino delle risorse degli oligarchi, nel tentativo di salvare i propri patrimoni dalle sanzioni contro la Russia

Tre tonnellate di oro di origine russa, importate in Svizzera dal Regno Unito durante lo scorso mese di maggio, sono al centro delle indagini dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). L’UDSC ha infatti annunciato di star esaminando le importazioni citate in relazione alle sanzioni in vigore. Questo perché, dall’inizio dell’invasione in Ucraina, la Svizzera si è adattata alle misure internazionali che hanno sospeso l’import di diversi prodotti dalla Russia, tra cui figura appunto l’oro. «Tutti i lingotti prodotti da raffinerie russe dopo il 7 marzo 2022 non possono più essere commercializzati in Svizzera», ha puntualizzato l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. Eppure, le tonnellate del metallo prezioso, per un controvalore di quasi 200 milioni di franchi, sembrano aver toccato terra elvetica lo scorso mese.

Gli interessi economici del Paese

Interpellate dal quotidiano Blick di Zurigo, le autorità del Paese hanno glissato: il Segretariato dell’Economia ha invocato il diritto alla privacy per non rivelare il destinatario dell’oro. Dopo l’energia, il metallo rappresenta la seconda più grande fonte di reddito da export di Mosca, ma è una risorsa essenziale anche per l’economia svizzera. La nazione alpina costituisce infatti il principale snodo mondiale di commercio dell’oro, che viene lavorato in 4 raffinerie della Confederazione, 3 delle quali si trovano nel Canton Ticino. Il timore è che metallo raffinato rispedito a Mosca venga utilizzato per finanziare la guerra: ecco perché il London Bullion Market, da cui le citate raffinerie dipendono, ha vietato il trattamento dell’oro russo. Il rispetto di questo divieto da parte della Svizzera è adesso in dubbio. Così come è in dubbio il modo in cui i lingotti riescono a circolare per il pianeta nonostante le sanzioni. Secondo quanto dichiarato dall’Ong Swissaid a Repubbblica, il punto di snodo sarebbe Dubai: all’emirato arriverebbero i lingotti, e dall’emirato verrebbero spediti al resto del mondo.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti