Missili russi su un centro commerciale a Kremenchuk, Zelensky teme un’altra strage: «Dentro almeno 1000 civili» – Il video

Al momento ci sono almeno 13 vittime accertate e 56 feriti, secondo l’ufficio del presidente ucraino. Ma i soccorritori sono ancora impegnati nel recupero delle persone che si trovavano nella struttura

Intorno alle 15:50 di oggi, un bombardamento russo ha colpito il centro centro commerciale Amstor con all’interno oltre mille civili a Kremenchuk, sulle sponde del fiume Dnipro, nella regione dell’Ucraina centro-orientale della Poltava. I morti sono 13, e i feriti 56, di cui almeno nove gravi, ma molte persone sono ancora intrappolate all’interno dell’edificio in fiamme, riporta la Bbc, e le cifre sono probabilmente destinate a salire. «I soccorritori stanno lottando per spegnere l’incendio», ha dichiarato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il governatore della regione della Poltava Dmytro Lunin ha accusato la Russia di aver commesso con questo atto «un crimine contro l’umanità».


«Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare le vittime il prima possibile. Mandiamo ambulanze sul posto, prepariamo gli ospedali di zona per l’accoglienza dei feriti. I soccorritori di tutte le aree circostanti si stanno recando sul posto per spegnere l’incendio», ha dichiarato Kyrylo Tymoshenk, vice capo dell’ufficio del presidente. Zelensky ha aggiunto che l’edificio, che si trova a 300 metri dalla stazione ferroviaria della città, «non costituiva un pericolo per l’esercito russo e non aveva valore strategico ma solo il tentativo di mantenere una parvenza di vita normale». Il centro commerciale è stato avviluppato dalle fiamme, e sul luogo sono accorsi i vigili del fuoco. Il sindaco di Kremenchuk Vitaly Maletsky ha dichiarato: «L’attacco missilistico su Kremenchuk è avvenuto in un luogo molto affollato, che è al 100% irrilevante per le ostilità. Ci sono morti e feriti».


L’attacco arriva durante il G7 in Baviera, nel quale il leader mondiali stanno discutendo le prossime mosse da adottare contro la Russia per limitarne la forza bellica.

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