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Il G7 a Mosca: «No ai confini riscritti con la forza». Draghi: «Putin non deve vincere». Zelensky: «Non è l’ora di trattare»

27 Giugno 2022 - 14:20 Michela Morsa
I sette leader mondiali (più l'Unione Europea) starebbero lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni che colpisce il settore della difesa e l'export di oro russo

Sostegno incondizionato all’Ucraina, con la fornitura di ulteriori armi. Nessun passo indietro sui confini. Un settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Sono questi i punti fondamentali a conclusione del vertice del G7 in corso a Elmau, in Germania, dove i sette leader (più l’Unione Europea) hanno ospitato in collegamento video il presidente ucraino Volodymir Zelensky, che li ha ringraziati per il loro sostegno e ha annunciato: «Oggi non è il momento di negoziare». «Siamo impegnati ad aiutare l’Ucraina per la fine della guerra della Russia, a mantenere la sovranità e l’integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il suo futuro. Continuiamo a condannare l’aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile contro l’Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia. Continueremo a garantire supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e staremo al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario», si legge nella dichiarazione finale sull’Ucraina, che l’Ansa ha potuto visionare.

«Continuiamo e continueremo a non riconoscere i tentativi della Russia di riscrivere i confini con la forza. Continueremo a coordinarci per provvedere a materiale, training, logistica, intelligence e supporto economico per istruire le forze armate. Continueremo il nostro uso mirato di sanzioni coordinate per tutto il tempo necessario, agendo all’unisono in ogni fase. Siamo determinati a ridurre le entrate della Russia, comprese quelle provenienti dall’oro», si legge nel documento. Secondo quanto annunciato dalla Casa Bianca durante il vertice, i leader stanno lavorando a un price cap al petrolio russo, mentre alcune delle nuove sanzioni potrebbero mirare al settore della difesa russo e colpire la produzione di armi e la catena di distribuzione. Dal suo canto, gli Usa invieranno all’Ucraina missili anti-aereo a medio e lungo raggio, secondo quanto riferisce France Presse.

La crisi alimentare

«La Russia ha un’enorme responsabilità per le crescenti minacce a livello globale alla sicurezza alimentare a seguito del conflitto», scrivono i G7 nella dichiarazione finale, chiedendo a Mosca di «cessare urgentemente, senza condizioni, i suoi attacchi a infrastrutture agricole e di trasporto e di consentire il libero passaggio del trasporto agricolo dai porti ucraini nel Mar Nero. L’assalto non provocato della Russia all’Ucraina sta ostacolando la sua capacità di produzione, portando a forti aumenti dei prezzi e all’aumento dell’insicurezza alimentare globale per milioni di persone, specialmente quelle più vulnerabili».

Le dichiarazioni di Draghi

«Siamo uniti con l’Ucraina, perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il colloquio con Volodymir Zelensky, che ha ringraziato per il «benvenuto eccezionale a Kiev. «Putin non deve vincere. Noi restiamo uniti a sostegno dell’Ucraina. Dobbiamo continuare a lavorare su come imporre un tetto al prezzo del gas», ha aggiunto Draghi, sottolineando come «gli italiani hanno accolto gli ucraini, i loro bambini. Il Governo ha fatto la sua parte, ma la parte più importante l’hanno fatta le autorità locali, le famiglie». Il premier ha poi commentato la decisione di dare all’Ucraina lo status di candidato: «È un cambiamento molto importante per l’Ucraina ma anche per l’Unione Europea, che ha mutato in modo profondo il suo atteggiamento verso i Paesi vicini, la sua strategia di lungo periodo», ha dichiarato.

Le reazioni degli altri leader

«Il G7 ha mostrato un’apprezzabile unità. Siamo d’accordo sul fatto che sosterremo Kiev fino a quando sarà necessario», ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, elogiando il presidente ucraino: «Stamattina Zelensky ci ha aggiornato sull’aggressione russa. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza della sua gente». Sulla stessa lunghezza d’onda Charles Michel, presidente del Consiglio Ue: «Il Cremlino va sconfitto in Ucraina. Incrollabile coesione del G7 in solidarietà con il popolo ucraino. Soldi, armi e sostegno politico. Tutti mobilitati per Zelensky e l’Ucraina», ha scritto anche lui su Twitter. «Siamo uniti al fianco dell’Ucraina. E continueremo a supportarla. Per questo dobbiamo prendere decisioni dure ma necessarie. Grazie Zelensky per la partecipazione oggi. Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. La guerra deve finire», il commento sui social del cancelliere tedesco Olaf Scholz, padrone di casa di questo summit.


Foto di copertina (ANSA/FILIPPO ATTILI – Uff. stampa Presidenza del Consiglio)

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