Liliana Segre con Chiara Ferragni al Memoriale della Shoah: «Come nonna e nipote: un passaggio di testimone» – Il video

La visita è avvenuta nel giorno in cui l’influencer ha raggiunto la senatrice a vita a casa sua, la scorsa settimana

L’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e la senatrice a vita Liliana Segre hanno visitato insieme la scorsa settimana il Memoriale per la Shoah di Milano. L’influencer ha accolto l’invito della senatrice superstite di Auschwitz, che aveva espresso il desiderio di rendere il monumento più noto. «Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare. Chi meglio di Chiara Ferragni allora, che ogni giorno parla con 27 milioni di persone?», ha spiegato Segre. La senatrice ha aggiunto «la nostra è stata una visita semplice, da nonna a nipote, un incontro tra generazioni, ma anche un passaggio di testimone».


Da sempre Segre, presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, si impegna per mantenere viva la memoria dell’Olocausto. Segre ha accompagnato Ferragni durante la visita di piazza Edmond Jacob Safra, facendole da guida alla scoperta del «luogo simbolo di una delle più grandi tragedie della storia recente, teatro delle deportazioni ad oggi rimasto intatto». Anche l’influencer ha commentato la visita, in un post su Instagram: «Ascoltare dalla voce di Liliana, come dice lei “da nonna a nipote”, la storia di chi è stato perseguitato in questo luogo a pochi passi da casa mi ha fatto soffrire e soprattutto riflettere».


Ferragni ha quindi lanciato un appello ai suoi seguaci «invitando tutti a visitare il Memoriale della Shoah a Milano (in Stazione Centrale) per vedere, pensare, agire. Grazie a Liliana, che da donna a donna mi ha dato una lezione di vita, di umanità e di attivismo». Il memoriale è aperto dal 2013, ma, come sottolinea Segre, «persino a Milano, ci sono persone che non lo conoscono, o non sanno esattamente cosa sia o dove sia. Particolarmente preoccupante è scoprire che moltissimi taxisti non ne siano a conoscenza».

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