Siccità, si rischia il razionamento diurno dell’acqua: l’allarme della Protezione Civile

«Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni», ha spiegato Curcio

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha annunciato che il governo è al lavoro per dichiarare lo stato d’emergenza a causa della siccità. «I criteri li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione», ha detto nel corso di un’intervista a SkyTg24. Mentre il governo va verso lo stato d’emergenza in sei regioni a causa della siccità, Curcio ha aggiunto che non è da escludersi «il razionamento diurno» dell’acqua. «Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70 per cento di neve in meno», ha spiegato , mentre il Po avrebbe «sino all’80% in meno» della sua portata.


Alla crisi dell’oro blu, si aggiungono gli incendi: «Dal 15 di giugno a ieri ci sono state quasi 199 schede di intervento contro le 80 del 2021 e le 30 del 2020. Siamo molto preoccupati», ha dichiarato Curcio. Il fenomeno sarebbe quindi raddoppiato rispetto all’anno scorso, e sestuplicato rispetto al 2020. Palazzo Chigi intanto prepara un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm), secondo indiscrezioni di stampa. L’intervento si baserà su due binari paralleli: salvaguardia del comparto agricolo e approvvigionamento idrico. La Protezione Civile con lo stato d’emergenza potrà emettere ordinanze per attingere agli invasi: dal divieto dell’uso per fini non domestici alla chiusura dei rubinetti nelle ore notturne.


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