Siccità, Patuanelli: «Situazione drammatica, tutta l’Italia presto in zona rossa». La Lombardia: «Limitare l’uso d’acqua»

La regione guidata da Attilio Fontana raccomanda a tutti i cittadini di «utilizzare l’acqua in modo estremamente parsimonioso»

Mentre il governo Draghi è al lavoro sul decreto Siccità, che prevede la definizione di misure da applicare nelle cosiddette «zone rosse», ossia le regioni più colpite dall’emergenza idrica (PiemonteLombardiaVeneto ed Emilia-Romagna, Marche e Lazio), a livello nazionale le previsioni non sembrano essere affatto ottimistiche. Tutt’altro. A confermarlo è il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli che, in un’intervista a Fanpage, ha dichiarato: «Fare previsioni in questo momento è oggettivamente complicato: è evidente che c’è una situazione drammatica in molte zone del Paese e che le aree cosiddette rosse, quelle in cui c’è una diminuzione dei livelli dei fiumi e dei laghi e dove la risorsa idrica sta mancando si stanno allargando sempre di più, e quindi quasi tutto il Paese nel corso delle prossime settimane ci aspettiamo che entri in zona rossa».


Patuanelli ha poi osservato: «Non deve stupirci la preoccupazione sul fatto che anche in centri abitati di dimensioni maggiori ci possa essere un intervento». Il riferimento è a una delle due sfere d’azione su cui interverrà l’esecutivo. Da una parte la salvaguardia del comparto agricolo. Dall’altra la questione dell’approvvigionamento idrico, per cui potranno registrarsi razionamenti dell’acqua sia nei piccoli sia nei grandi centri urbani.


La Lombardia dichiara lo stato di emergenza e raccomanda di limitare l’uso dell’acqua

In attesa del decreto Siccità, in Lombardia il governatore Attilio Fontana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale a causa della «grave situazione di deficit idrico», volto a sostenere «la popolazione, dell’ambiente e delle attività produttive». Lo stato di emergenza sarà valido fino al 30 settembre 2022. Nel decreto della presidenza lombarda viene raccomandato a tutti i cittadini di «utilizzare l’acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile», mentre ai singoli comuni viene raccomandato di limitare l’uso d’acqua potabile per attività per cui non è necessaria.

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