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Dal vertice Nato l’avvertimento alla Cina: «Con la Russia Pechino ci sfida». In Italia previsto un battaglione Usa dell’anti-aerea

Il Pentagono annuncia l’invio in Italia di 65 militari per «rafforzare la difesa aerea a corto raggio». Il segretario generale della Nato Stoltenberg: «La responsabilità dei problemi legati all’energia e agli altri settori è di Putin»

Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, aveva definito il summit di Madrid «storico e trasformativo». E guardando al documento conclusivo del vertice, infatti, i leader dei Paesi Nato hanno invitato formalmente Finlandia e Svezia a unirsi all’Alleanza, dopo il passo indietro della Turchia e il ritiro del veto da parte del presidente turco Erdogan per i due paesi scandinavi a diventare membri dell’Alleanza atlantica. Nel comunicato finale del vertice, viene infatti sottolineato che «l’adesione di Finlandia e Svezia renderà questi Paesi più sicuri, la Nato più forte e l’area euro-atlantica più sicura: la sicurezza della Finlandia e della Svezia riveste un’importanza diretta per l’Alleanza, anche durante il processo di adesione».


Inoltre, così come anticipato dal segretario generale Stoltenberg, gli Stati Uniti «potenzieranno la loro presenza militare in Europa, anche in Italia, al fine di rafforzare la sicurezza territoriale» a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Il Pentagono ha annunciato che invierà per «la difesa aerea a corto raggio» 65 militari che fanno parte di un’unità subordinata al battaglione per la difesa aerea stanziato in Germania.


Russia e Cina minano stabilità e sicurezza della Nato

E venendosi a creare dunque la futura struttura dell’Alleanza, si delineano via via anche le possibili minacce che ne minerebbero la sicurezza e la stabilità. Tra queste, così come indicato nel documento, c’è la Russia di Vladimir Putin: «La Federazione Russa è la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli Alleati e alla pace e alla stabilità nell’area euro-atlantica: cerca di stabilire sfere di influenza e controllo diretto attraverso la coercizione, la sovversione, l’aggressione e l’annessione e utilizza mezzi convenzionali, informatici e ibridi contro di noi e i nostri partner».

Mosca infatti, secondo i leader della Nato, ha compiuto «terribili crudeltà» in Ucraina, causando «immense sofferenze umane e massicci sfollamenti, colpendo in modo sproporzionato donne e bambini». Per tali ragioni, «la Russia ha la piena responsabilità di questa catastrofe umanitaria e deve consentire un accesso umanitario sicuro, senza ostacoli e duraturo».

Ma a preoccupare i leader dell’Alleanza c’è anche la Cina. Nel documento conclusivo del vertice Nato a Madrid si legge infatti che le ambizioni e le politiche coercitive di Pechino «sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori: la Repubblica popolare impiega una vasta gamma di strumenti politici, economici e militari per aumentare la sua influenza globale e il suo progetto di potere, pur rimanendo opaca circa la sua strategia, le sue intenzioni e il suo rafforzamento militare».

Non è un però un caso che tra le minacce alla stabilità e alla sicurezza della Nato vengano menzionate Cina e Russia. Secondo i leader dell’Alleanza, infatti, «il partenariato strategico che si approfondisce tra Cina e Russia e i loro tentativi di minare l’ordine internazionale basato sulle regole vanno contro i nostri valori e interessi».

Stoltenberg: «La responsabilità dei problemi legati all’energia e agli altri settori è di Putin»

Il segretario generale della Nato Stoltenberg, durante un punto con la stampa, ha dichiarato: «La responsabilità dei problemi legati all’energia e agli altri settori è di Putin. Le sfide che affrontiamo con i prezzi dei generi alimentari non derivano dalle sanzioni economiche degli alleati Nato. Riconosco che le nostre sanzioni possono avere ramificazioni globali, anche nel mercato energetico, e paghiamo un prezzo, ma quel prezzo è più basso che non quello che pagheremmo se Putin raggiungesse i suoi obiettivi».

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