Il comune piemontese che “anticipa” il Ddl Zan: «500 euro di multa a chi fomenta odio e omofobia»

Lo ha deciso il primo cittadino Ezio Barbetta. Nel 2014 il comune aveva istituito anche un registro per il testamento biologico

500 euro di multa per chi, con parole o atti, sui social o nella realtà, fomenta l’odio verso la comunità Lgbt, per motivi razziali o di orientamento sessuale. Lo ha deciso una delibera del comune di Madonna del Sasso, che si trova nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Praticamente un anticipo del Ddl Zan, che non è (ancora) legge. E con un motivo: qualche giorno fa sui muri del paese e sulle bacheche sono comparse scritte omofobe. «Fr… e pervertiti a morte, sindaco vergognati», «Madonna comune di pervertiti», si legge. Il primo cittadino Ezio Barbetta ha sporto denuncia ai carabinieri. E oggi all’edizione torinese di Repubblica si dice amareggiato perché le scritte hanno danneggiato una cappella privata e un edificio che ospita la lapide intitolata a un partigiano.


Nel 2014 il comune ha istituito il Registro per il testamento biologico, anticipando di tre anni la legge nazionale. «Era stato uno dei punti del nostro programma, ai tempi venne a trovarci Mina Welby», spiega il primo cittadino al quotidiano. Barbetta non sa chi ha vergato le scritte incriminate: «Non credo siano ragazzini o che sia una persona sola — dice —. Ma di certo, se saranno individuati, dovranno subire le conseguenze penali delle loro azioni ma anche quelle amministrative del nostro regolamento. Saranno multati come prevede la delibera».


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