Roma, visite a tappeto per i dipendenti «non idonei» dell’Ama: a giugno altri 125 guariscono all’improvviso

La stretta arriva dopo gli incentivi di Natale per aumentare l’indice di produttività e ripulire la Capitale

Visite «miracolose» tra i dipendenti dell’Ama, l’azienda che raccoglie e gestisce i rifiuti a Roma. Dopo i duecento dipendenti guariti all’improvviso con le visite di maggio imposte dal nuovo management della società, se ne aggiungono altri 125 con i controlli di giugno. La giunta della Capitale ha deciso che, dopo gli incentivi di Natale per aumentare l’indice di produttività e ripulire Roma, era necessario attuare una stretta sui lavoratori e accelerare tutte le visite, rallentate con la pandemia, ai netturbini della Capitale. Una scelta radicale rappresentata dalla differenza tra le 3.906 visite di maggio 2022 contro le circa 1.550 del 2021.


I dati

Prima degli esami medici erano risultate 1.612 persone inidonee parziali, con problematiche incompatibili con i lavori pesanti come la raccolta dei rifiuti per strada, e 332 inidonei completi, ovvero che non potevano effettuare alcun tipo di prestazione lavorativa. Poi, a seguito dei controllo medici di maggio, 200 persone erano risultate idonee al lavoro. Inoltre, 330 dipendenti non si erano presentati nonostante la convocazione. Nel mese corrente sono tornati al lavoro in 125, ovvero il 20 per cento del campione esaminato composto da 693 persone. Anche qui, però, gli assenti non sono mancati: ben 72 a giugno.


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