Antonio Tajani premier per un governo di centrodestra? L’ex presidente del Parlamento Ue non si tira indietro: «Sono a disposizione»

Il tema della leadership agita il centrodestra. Nelle elezioni del 2018 la regola era chiara: chi prende un voto in più indica il premier

«Io non ho ambizioni di premierato, non sono candidato, sono a disposizione di Berlusconi e della coalizione per quello che tutti insieme vorremo fare». In un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera Antonio Tajani ha mostrato una prima apertura alla possibilità di essere il primo ministro in un prossimo governo di centrodestra. Con le elezioni alle porte, il tema del premier è tra i più discussi nella coalizione che unisce Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Ex presidente del Parlamento europeo, vice presidente del Partito popolare europeo ed ex Commissario europeo, il suo profilo è uno di quelli più chiacchierati nel centrodestra. Anche se al momento, spiega, non ci sono proposte concrete sul tavolo: «Sono argomenti di cui parleranno presto i leader, che stanno per incontrarsi. Senza alcuna preclusione verso nessuno, che sarebbe insensata perché quello che conta oggi è la squadra, non un nome».


Se si andasse a votare oggi, il centrodestra porterebbe a casa il 46,3 per cento dei voti. E questo contando solo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Nel 2018 la regola era che ci prendeva un voto più degli altri poteva indicare il nome del premier. Ora però sembra che questa formula non convinca tutti, a partire da Silvio Berlusconi che ha proposto di far scegliere il nome del prossimo presidente del Consiglio a un’assemblea formata da tutti gli eletti della coalizione. Se anche in questa tornata elettorale dovesse decidere il partito con più voti l’esito potrebbe essere scontato: Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, è saldo in cima alla classifica del centrodestra con il 23,4 per cento delle preferenze.


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