Bancomat, carte di credito e commissioni: quanto costa davvero il pagamento con il Pos ai commercianti

I commercianti sostengono che accettare un pagamento elettronico sia antieconomico a causa delle commissioni. Quanto costa accettare pagamenti con carta di credito o bancomat?

Dal 30 giugno il decreto legge numero 36 ha definito le sanzioni per commercianti e professionisti che non consentono ai loro clienti di pagare con il Pos. Le multe partono da 30 euro più il 4 per cento della transazione negata. Ma finora le contravvenzioni elevate dalla Guardia di Finanza sono poche. Un negoziante che ha rifiutato un pagamento di 1,80 euro con il bancomat ad Adria in provincia di Rovigo ha ricevuto la visita della Guardia di Finanza. Ma alla fine le fiamme gialle non l’hanno multato. Una delle prime sanzioni invece l’ha ricevuta una gelataia di Vicenza per 20 euro di conto. Ma i commercianti No pos sono tantissimi: dicono che non vogliono fare favori alle banche e sostengono che accettare un pagamento con la carta di credito sia antieconomico a causa delle commissioni. Ma quanto costa ai commercianti tirare fuori il Pos? E quanto costa accettare pagamenti con la carta di credito o il bancomat?


L’affitto, la manutenzione, le spese

La Stampa spiega oggi che i documenti che le banche italiane fanno firmare ai clienti indicano che il costo può arrivare fino al 5% dell’importo. E a questo bisogna anche aggiungere l’affitto del Pos, le spese una tantum e l’eventuale manutenzione. In caso di attività stagionale c’è un aggravio di spesa del 50%. Ma fino a 5 euro le commissioni sono azzerate. Mentre l’importo minimo per cifre superiori parte da 50 centesimi. C’è però da segnalare che fino al 31 dicembre 2022 è stato aumentato dal 30% al 100% il credito d’imposta sulle commissioni. Fino al 30 giugno la regola valeva anche per l’affitto del Pos. Ma la misura non è stata rinnovata.


Nel 2021 erano 4,2 milioni i Pos attivi secondo i dati della Banca d’Italia. Le carte di credito e debito in circolazione erano invece 106 milioni, mentre il 38% del totale dei pagamenti del 2021 (pari a 806 miliardi di euro) è stato regolato con un pagamento elettronico. L’Unione Europea ha tagliato le commissioni interbancarie allo 0,2% quando si usa il bancomat e allo 0,3% per le carte di credito o debito. Ma attualmente nessun piccolo commerciante italiano paga queste percentuali. La commissione media pagata è dello 0,9%. Lo 0,54% finisce ai circuiti internazionali come Visa o Mastercard. Il resto è appannaggio delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto ammonta all’1,32%. Lo 0,78%, in questo caso, finisce agli istituti di credito.

I contratti negoziati individualmente

Va però segnalato che si tratta di cifre-limite, che per esempio non considerano i costi fissi accessori. Come l’acquisto o l’affitto del Pos. Unicredit lo fa pagare 100 euro a cui aggiunge un canone mensile. Che oscilla tra i 30 e gli 80 euro. La banca di piazza Cordusio trattiene tra il 2,25 e il 2,3% delle transazioni con Pagobancomat. Per le transazioni con carta di credito si paga una commissione che va dal 3,55 al 4%. Intesa San Paolo fa pagare l’attivazione del Pos 200 euro. Il canone mensile varia da 15 a 80 euro ma con una maggiorazione del 50% per gli esercizi stagionali. Le commissioni vanno dall’1,8% per il Pagobancomat fino al 4,45% per le carte di credito. La maggior parte dei contratti però viene negoziata individualmente e in base al numero di operazioni in media garantite dall’esercente.

Dalla norma poi sono tagliati fuori i pagamenti elettronici contactless come Apple Pay e Satispay. La direttiva europea PSD2 aveva imposto neutralità rispetto ai sistemi di pagamento e la garanzia di pari condizioni operative ai prestatori di servizi di pagamento già esistenti e ai nuovi. Intanto anche i consumatori si mobilitano. Il nuovo modello dei costi dei prelievi su circuito Bancomat «prevede una commissione massima di 1,50 euro contro gli attuali 1,83 euro di media con punte di 2 euro. Inoltre la commissione verrà applicata dalla banca che detiene lo sportello Bancomat (come già avviene in altri paesi europei). Queste nuove modalità comportano un risparmio medio per il consumatore pari a 0,30 centesimi su circa 500 milioni di operazioni annue (dati Bancomat) per oltre 150 milioni di euro di costi in meno a carico egli utenti». Le associazioni chiedono di implementarlo il prima possibile.

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