«Socializzazione degli oneri»: così gli utenti del gas pagano per chi è moroso

Un regolamento di Arera del 2018 rischia di abbattersi sui consumatori. Già provati da un anno di salassi energetici

Si chiama «socializzazione degli oneri» la nuova “spada di Damocle” che rischia di abbattersi sui consumatori di energia dal prossimo inverno. In sostanza, un accumulo di bollette non pagate da società fallite e da utenti insolventi, che si traduce in un grosso debito da spalmare sulle tasche di chi, invece, paga regolarmente. Una sorta di “contributo di solidarietà” che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha introdotto nel 2018 e che, con ogni probabilità, ricadrà sui consumatori già provati da un anno di salassi energetici. La stessa autorità guidata da Stefano Besseghini ha lanciato l’allarme attraverso una segnalazione pervenuta a Governo e parlamento, in cui ha sollecitato «ulteriori» interventi straordinari per far fronte alle forti criticità legate ai prezzi impazziti, in particolare negli ultimi giorni.


Un inverno pericoloso

Un S.O.S. che parte dagli attuali prezzi del gas, arrivati a 200 euro a megawattora, cui vanno aggiunti quelli previsti per i prossimi 3 mesi con le minacce dello stop all’erogazione del metano in pieno inverno da parte di Mosca. Si tratterebbe, per le bollette delle famiglie, «di un incremento di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso», annuncia Arera. Una valanga che nemmeno gli aiuti del governo riuscirebbero a fermare. Gli interventi previsti dall’Esecutivo per contenere l’impennata, infatti, «non potrebbero evitare variazioni mai verificatesi dei costi», spiega l’Autorità. Costi, a loro volta, difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera.


L’incognita dell’approvvigionamento energetico

In tale scenario va poi inserito il problema dell’approvvigionamento di gas ad agosto per il trimestre ottobre-dicembre, data la ridotta liquidità dei prodotti forward. Questo, avverte l’Ente regolatore dell’energia, potrebbe accentuare la volatilità dei prezzi del gas e provocarne l’ulteriore incremento. La combinazione di incertezze sull’effettiva disponibilità di gas e i prezzi alle stelle sta comportando difficoltà per gli esercenti a reperire i volumi necessari per soddisfare la domanda, anche per uso domestico. Per molti clienti finali, questo significa faticare a concludere contratti di fornitura a partire dal 1° ottobre prossimo. Arera spiega che sia grandi consumatori di gas che singoli operatori avrebbero già denunciato difficoltà a trovare volumi di gas all’ingrosso, il che non esclude, quale estrema ratio, la possibilità di attivare il servizio «default di trasporto» per garantire il gas ai venditori rimasti senza fornitore.

Leggi anche: