Nord Stream, Gazprom verso il taglio del gas al 20%. Siemens: «Nessun legame con le sanzioni»

Mosca annuncia un’ulteriore riduzione delle forniture di metano, nonostante i chiarimenti forniti dall’azienda tedesca

Non sarà una turbina a bloccare le forniture di gas in arrivo dalla Russia. Siemens ha annunciato che consegnerà a Gazprom la turbina la cui mancanza, secondo la multinazionale russa, sarebbe all’origine del taglio alle forniture di metano dal gasdotto Nord Stream, previsto per mercoledì 27 luglio. «Non vediamo alcun collegamento tra la turbina e i tagli del gas che sono stati implementati o annunciati», avrebbe scritto Siemens in una mail, secondo quanto riporta Bloomberg. Un messaggio che non sembra aver rassicurato Mosca, apparentemente ancora scettica sulla disponibilità della turbina.


La storia della turbina

La turbina di Siemens in questione era stata inviata per riparazione in Canada, ed era stata poi sottoposta a sanzioni internazionali dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. «Se non verrà sbloccato il ripristino della turbina inviata in Canada – aveva minacciato Gazprom – ne resterà solo una in funzione e la capacità di flusso si dimezzerà al 20%». Gazprom è la principale multinazionale russa, controllata dal governo della Federazione, nel settore dell’estrazione e della vendita del gas. Nord Stream è il gasdotto lanciato nel 2011 che collega Mosca a Berlino, e che solo nel 2021 ha trasportato 59,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, secondo quanto riferisce Interfax.


I dubbi di Gazprom

In un tweet il colosso energetico aveva detto di aver ricevuto da Siemens dei documenti delle autorità canadesi che «non eliminavano i rischi precedentemente identificati e sollevavano ulteriori domande». Quanto alle sanzioni imposte dall’Unione europea e dal Regno Unito, per Gazprom resta irrisolta anche questa questione, benché «i chiarimenti in merito siano importanti per la consegna della turbina alla Russia e per realizzare ulteriori urgenti riparazioni di altri motori presso la stazione di compressione di Portovaya». Attualmente il gasdotto Nord Stream opera al 40% della sua capacità, ma il presidente russo Vladimir Putin – aveva annunciato che, a fine luglio, una delle due turbine sarebbe stata fermata per manutenzione.

Leggi anche: