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Alta tensione a Taiwan, prova di forza di Pechino: Taipei denuncia l’incursione di 21 caccia cinesi

02 Agosto 2022 - 19:58 Michela Morsa
Il governo taiwanese ha invece smentito il blitz annunciato dalla tv di Stato cinese sullo Stretto di Taiwan, bollandola come «fake news»

Taiwan ha denunciato l’incursione di 21 caccia cinesi nella sua area di identificazione di difesa, tra cui otto J-11 e dieci J-16, tutti entrati nell’area a sud-est dell’isola, come prova di forza in risposta alla visita a Taipei della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi. Il ministero della Difesa taiwanese ha invece definito fake news le voci online secondo le quali i caccia Su-35 dell’Esercito popolare di liberazione (le forze armate cinesi) avrebbero attraversato lo Stretto di Taiwan durante l’arrivo dell’aereo di stato statunitense nell’aeroporto di Songshan. Era stato il network statale di Pechino, la Cctv ad annunciare con enfasi il blitz dei jet Su-35, che avrebbero eseguito ripetutamente manovre tattiche, andando anche a «toccare» la linea mediana dello stretto. Eventualità che aveva spinto le autorità aeroportuali ad attivare tutte le difese antiaeree. Le forze militari statunitensi presenti nella regione sono in massima allerta. Nel pomeriggio sono giunti nella zona di Taipei 8 caccia e 5 aerei da rifornimento della Us Air Force e a largo dell’isola ci sono quattro navi da guerra, impegnate in alcune esercitazioni standard, ma pronte a intervenire in caso la «sicurezza internazionale» venga minacciata.

In diverse note ufficiali, il ministero della Difesa cinese ha promesso di «difendere risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale», come di «contrastare risolutamente le interferenze esterne e i tentativi separatisti di Taiwan». Sarebbero partite già questa sera delle «esercitazioni mirate» con operazioni di tiro di artiglieria a lungo raggio e lanci di missili nel mare a est di Taiwan. Questo pomeriggio il colonnello maggiore del Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione, Shi Yi, aveva annunciato un’intensificazione delle esercitazioni militari e delle attività di addestramento, «comprese esercitazioni a fuoco vivo» in sei aree marittime da giovedì 4 a domenica 7 agosto, con il chiaro intento di circondare Taiwan.

Foto da archivio

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