Giorgia Meloni e la proposta su giovani e lavori “forzati”: cosa c’è di vero nelle accuse di Conte a FdI

Il leader M5s all’attacco sul programma di Fratelli d’Italia. Che però non si riferisce alle elezioni 2022 e nel frattempo è scomparso dal web

«La polemica per cui noi vorremmo far lavorare i giovani senza permettergli di scegliere quale lavoro fare è una cosa totalmente folle, con il Movimento 5 Stelle che come al solito deve mistificare». Dai microfoni di Rtl 102,5, Giorgia Meloni ha risposto alle accuse mosse lo scorso 4 agosto dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul tema dei giovani e lavoro. «Il M5S è andato a riprendere una frase di un documento che era di contributi esterni», dice la presidente di Fratelli d’Italia riferendosi al testo Appunti per un programma conservatore: «C’è stato un caso solo in Italia in cui il governo ha schedato la gente per consentigli di lavorare e si chiama Green pass, io non l’ho votato e l’ha voluto Giuseppe Conte».


Gli Appunti per un programma conservatore

Il dibattito è scoppiato quando l’attuale capo politico pentastellato ha pubblicato un video su TikTok lo scorso giovedì in cui commentava un documento firmato Giorgia Meloni. Interpretato da alcuni come possibile base o comunque parte di quello che sarà il programma politico della coalizione di centrodestra che non è stato ancora pubblicato, era in realtà un insieme di «contributi, riflessioni e provocazioni degli amici più autorevoli della società civile».


«Pieno stile orwelliano»

«Occhio ragazzi, c’è una proposta per voi da parte di Fratelli d’Italia», esordiva nel video Conte. Non senza sarcasmo, l’ex presidente del Consiglio ha illustrato una delle voci degli Appunti per un programma conservatore. Come dice lui stesso, questo è stato discusso lo scorso aprile durante la seconda giornata della Conferenza programmatica di FdI a Milano. Sotto la voce “Occupazione giovanile”, si parla di un sistema di intelligenza artificiale per la collocazione e la formazione attiva.

«Che cosa bella», ha commentato Conte, «vi arriva una proposta di lavoro. Non importa se precario o sottopagato. A questa proposta di lavoro non potrete opporre un rifiuto». Nessun rifiuto, perché com’è scritto poche righe sotto: «Il giovane non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio». Una multa, quindi, per chi non accetta l’offerta che gli viene proposta. «Siamo in pieno stile Orwelliano, in pieno Stato totalitario», conclude Conte.

Il documento che non c’è più

Sebbene si tratti di una raccolta di spunti esterni e non di un vero e proprio programma politico, il documento non è più rintracciabile all’interno del sito di Fratelli d’Italia. Nell’archivio, infatti, si può recuperare il programma della Conferenza milanese in cui vengono annunciati gli Appunti, ma di questi non ce n’è traccia. Il frutto dei suggerimenti della società civile al partito che, secondo i sondaggi, potrebbe prendere più voti di tutti il prossimo 25 settembre può essere recuperato solo in alcuni siti dove altri utenti lo hanno caricato in modo autonomo. In attesa della presentazione del programma definitivo, forse lo spettro di un’intelligenza artificiale adattata a navigator più intransigente è stato scacciato.

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