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Il bilancio di Legambiente: «In Italia il 32% delle acque è inquinato»

12 Agosto 2022 - 15:02 Ygnazia Cigna
103 campioni su 387 raccolti in mari e laghi italiani sono risultati oltre i limiti di legge per la concentrazione di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli

Il 32 per cento delle acque costiere e dei laghi analizzati da Legambiente è «fuorilegge». L’associazione l’ha verificato durante le campagne Goletta verde e Goletta dei laghi 2022 in cui dopo le analisi microbiologiche hanno trovato circa un campione su tre «inquinato o fortemente inquinato» in 18 regioni e 37 laghi del nostro Paese. I campioni rilevati sono in tutto 387. Di questi, 188 sono risultati critici, di cui 103 oltre i limiti di legge per concentrazione di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli. I punti critici, riferisce l’associazione, sono in buona parte concentrati in foci di fiumi, canali e torrenti. Durante la presentazione dei risultati, l’associazione ha fatto presente come l’Italia abbia quattro procedure comunitarie attive di infrazione, di cui due sfociate in condanna. Sono arrivate dall’Ue «per inadempienza alla Direttiva sulle acque reflue». Quest’ultime, anche definite acque di scarico, sono le acque utilizzate dall’uomo in attività domestiche, industriali o agricole che possono contenere sostanze pericolose per la salute e l’ambiente.

Le multe in arrivo dall’Unione europea

«L’Italia – aggiunge Legambiente – è in ritardo nel portare a termine i lavori necessari a uscirne, con costi stimati in ulteriori 500 milioni di euro per il periodo di non conformità 2018-2024». Nel frattempo, la Direttiva europea sulle acque reflue, rimasta identica a se stessa per 30 anni, ha in corso degli aggiornamenti per adattare i limiti ai danni del cambiamento climatico. «Una revisione necessaria, anche alla luce Green Deal europeo e del recente piano d’azione che prevede di azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo», commenta l’organizzazione. «Ma – aggiunge – il rischio è che quando forse l’Italia sarà a norma con la depurazione, sarà già in ritardo con i nuovi obiettivi e parametri che nel frattempo verranno stabiliti dall’Ue e costretta a inseguire, per l’ennesima volta, l’emergenza, con il pericolo di nuovi contenziosi a livello europeo». È quindi previsto che continueranno ad aumentare le multe dell’Ue al nostro Paese. Inoltre, Legambiente riferisce che per far fronte alla crisi climatica, e in parallelo alla necessità di indipendenza dal gas e dall’estero è «necessario realizzare almeno 85 Gw di rinnovabili entro il 2030, compreso l’eolico (a terra e a mare)».

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