Pd, le liste della discordia. Pittella: «Un delitto perfetto». Lotti: «Scuse vigliacche». Cirinnà rifiuta la candidatura

Polemiche nel partito, tra big esclusi e rinunce eccellenti. Base riformista non partecipa al voto

Nelle ore dell’approvazione delle liste per le prossime elezioni politiche, nel Pd non sono mancate le polemiche per alcune scelte messe nero su bianco dalla direzione nazionale del partito. Dopo essere stato escluso dalle liste, l’ex presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha scritto su Twitter: «Un delitto perfetto! Calpestati diritti, principi, territorio, storia e democrazia! Nella vita ci vuole dignità! Buona fortuna». La senatrice Monica Cirinnà, uscendo dalla direzione del partito, ha detto: «La mia avventura parlamentare finisce qui, domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura». «Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra», ha aggiunto Cirinnà. «Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori».


Tra i big esclusi dalle liste, anche l’ex ministro Luca Lotti. Gli esponenti della sua corrente, Base riformista, non hanno partecipato al voto sulla definizione delle liste. Lotti ha commentato: «Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è». «Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo», ha aggiunto Lotti. «La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche».


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